La sigaretta elettronica non si può più fumare a New York. E’ il saluto salutista che accompagna l’addio del sindaco uscente Bloomberg.
Bloomberg sta lasciando la poltrona di sindaco al successore Bill de Blasio che si insedierà dal 2014.
La sigaretta elettronica è l’ultimo ‘pallino’ del sindaco uscente, che in questi anni si è distinto per le battaglie a: fumo ordinario, grassi insaturi, ristoranti che non rispettavano l’obbligo di indicare le calorie nei menù, bibite gassate extra-large, e via dicendo.
Le sigarette elettroniche sono state colpite da un provvedimento in extremis del vecchio sindaco: il consiglio municipale ha vietato l’uso delle e_cig alle spiagge, ai parchi, ai ristoranti, agli uffici.
Bloomberg questa volta però potrebbe aver esagerato, come commentano diversi suoi concittadini, perché quella delle sigarette elettroniche è una questione che va oltre ai confini di competenza della Grande Mela. Gli Stati Uniti sono in attesa di una regolamentazione federale finora sempre rimandata.
Stati come lo Utah, il North Dakota e il New Jersey, e un centinaio di città tra cui Boston e Seattle, hanno deciso da soli, iniziando a imporre divieti nei bar e nei ristoranti. Metà degli Stati americani ha proibito la vendita ai minorenni.
Le sigarette elettroniche sono tollerate invece in Ue, dove sono appena stati imposti limiti sulla nicotina contenuta nelle sigarette elettroniche, mentre in Italia ‘svappare’ è proibito solo nelle scuole.
«Le sigarette elettroniche rischiano di normalizzare e rendere socialmente accettabile il fumo in generale. Creano dipendenza dalla nicotina, e la «Campaign for Tobacco-Free Kids» teme che le fragranze alla frutta possano attrarre i bambini ha detto Christine Quinn ex candidata a sindaco e componente del consiglio municipale di New York.
Paolo Pradolin
[21/12/2013]
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