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Serie A e calciomercato, l’arte di arrangiarsi tutta italiana. Di Mattia Cagalli

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sean sogliano verona

Manca meno di un mese alla fine del calciomercato, acquisti e cessioni caratterizzati dalle “ristrettezze” economiche delle società italiane.
Eppure i giornali, telegiornali e soprattutto i siti web “specializzati”, sono pieni di nomi di giocatori, per illudere il tifoso.

Sono lontani i tempi degli arrivi di Ronaldo, Ibrahimovic e Zidane, ancor più quelli di Maradona e Falcao.
Ora i club devono arrangiarsi come possono ed ognuno si attrezza come può, secondo le proprie finanze e soprattutto capacità.

Cosa fa la differenza nel mercato tra le squadre, oltre i soldi? Sicuramente molto dipende dalle strategie, dalla programmazione e dal talento del Direttore Sportivo.

Ora per accaparrarsi i giocatori bisogna puntare sul talento ancora inespresso e soprattutto sulla voglia di questi ultimi di emergere e farsi conoscere.
Non possiamo più permetterci i grandi nomi e quindi bisogna accontentarsi di quelli che lo diventeranno.
Per fare questo ci vuole una rete di osservatori in giro per il mondo, oppure un settore giovanile forte e questo è uno dei punti deboli del calcio italiano.

Una delle maestre di questo sistema di ricerca di giocatori per il mondo è notoriamente da anni l’Udinese. Molti sono stati gli atleti scoperti, lanciati e venduti nel tempo, per ultimo Sanchez al Barcellona. L’anno scorso è stato il primo con delle difficoltà, dopo molto tempo di successi e questo ha spinto il mentore Francesco Guidolin a lasciare la panchina.
Ad Andrea Stramaccioni l’arduo compito di rilanciare le ambizioni dei bianconeri di Udine.

Il Milan invece sta pagando un metodo di fare calciomercato che, se inizialmente poteva essere redditizio, ora sta rilevando i propri difetti.
L’acquisto di parametri zero ha reso i rossoneri (nonostante le capacità di Galliani di contrattare), prigionieri di contratti onerosi. Per elementi non sempre all’altezza.

Robinho, ceduto in prestito in Brasile in questi giorni, ha monopolizzato per ben quattro anni il mercato del Milan.
Non si possono convincere i giocatori con 8 milioni di euro per venire a giocare nella tua squadra, nemmeno se il suo nome è Kaka. E’ ovvio che poi nessuno vuole lasciarti, nemmeno se vivi a Milano da turista.
Ora a metà agosto, liberandosi di due ingaggi faraonici, può cominciare (forse) ad acquistare qualcuno per lasciare l’esordiente Filippo Inzaghi su un’ isola deserta.

La nuova proprietà dell’Inter, si sta muovendo bene, acquista i giocatori magari non propriamente di grido ma funzionali al calcio di Mazzarri. Quella che sta nascendo sembra un’Internazionale combattente e se si vuole trovare un difetto, è l’incapacità dell’allenatore (che quindi influenza il mercato) di far crescere i giovani. Per lui giocatori già “pronti”.

Chi sembra un po’ dormire è il Napoli di De Laurentis che non ha ancora portato nulla, in grado di migliorare la rosa a disposizione di Benitez.
Il presidente ha annunciato l’interesse per un grande centrocampista e ha ben sei nomi sul tavolo ma quello che serve veramente al Napoli per il salti di qualità è un difensore di grido.

Quello che è arrivato a Verona, sponda Hellas. Rafal Marquez che a 35 anni dopo aver vinto tutto in Francia, Spagna e Messico, ha accettato di rilanciarsi un Europa.
Nonostante l’età, si è dimostrato all’ultimo Mondiale uno dei migliori (se non il migliore) difensore dell’intera competizione.

Chi si aspettava da Sean Sogliano un altro Iturbe, forse deve accontentarsi del colpo in difesa ma mai dire mai. Sul taccuino del ds del Verona ci sono sempre il brasiliano Evangelista e l’argentino Villalba.

La Juventus nonostante la perdita di Antonio Conte e la perdita di Iturbe, si sta muovendo molto bene: Evra da l’esperienza necessaria in Europa, Morata e Pereyra la freschezza della gioventù e Romulo il dinamismo e la corsa.
Forse Conte ha sbagliato ad andarsene ma sarà solamente il tempo a confermarci o meno la scelta del tre volte campione d’Italia.

Infine la Roma, sulla carta quella che ha ridotto maggiormente il divario con la Juventus e che può di diritto puntare alla scudetto.
l’Arrivo di Astori e Iturbe sono stati gli acquisti principe di questa sessione e se Sabatini riuscirà a trattenere anche Benatia, ci sarà veramente da sudare per le avversarie.

Mattia Cagalli

[07/08/2014]

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