Cominciato il girone di ritorno e la corsa della Juventus prosegue inarrestabile con la dodicesima vittoria consecutiva.
Tutta la stampa e l’attenzione dei tifosi (almeno quelli milanisti), era però incentrata sull’esordio in panchina di Clarence Seedorf. Tornato al Milan dopo l’ultima esperienza da calciatore in brasile tra le fila (bianconere) del Botafogo.
Tre giorni di tempo per preparare la partita contro l’Hellas Verona che sono passate secondo le parole del neo allenatore, esclusivamente a “motivare e ridare gioia”. Eppure nonostante questo, durante la telecronaca e nei commenti successivi al match, molti hanno visto già la mano di Seedorf. La cosa è a dir poco comica.
Cosa può aver mai fatto a livello tattico? Quali mirabolanti novità avrà mai apportato? Semplicemente una sorta il tiki-taka e non più la ricerca del lancio lungo.
Eppure tutti sembrano già entusiasti, nella conferenza stampa pre-parita, non c’è stato un solo giornalista che abbia fatto una domanda sugli avversari (pur sempre quinti in classifica), e la partita veniva data come una vittoria certa.
Dopo la sfida nessuno ha commentato il rigore non dato all’Hellas Verona, non è passata una sola immagine in merito durante le consuete moviole. Si è solo ed esclusivamente parlato del Milan. Ho come la sensazione che in questo girone di ritorno la squadra rossonera si ritroverà alla fine in un bel piazzamento Uefa.
Sull’altra sponda della Madonnina, la squadra Nerazzurra non se la passa certamente bene.
Mister Mazzarri sta riuscendo a fare peggio di Stramaccioni (ma non diteglielo, si arrabbia), chiede rinforzi e finora tutto ciò che ha partorito la nuova dirigenza è l’idea dello scambio con la Juventus Guarin – Vucinic. Una operazione di mercato che ha fatto infuriare il popolo neroazzurro.
In questo modo non solo si intendeva rinforzare l’odiata avversaria ma si voleva anche cedere uno dei pochi giocatori “da Inter”, in rosa quest’anno.
Rimango dell’idea che il magnate Thohir lo si potrà giudicare veramente solo il prossimo anno ma come inizio non è certamente dei migliori. Soprattutto per le dichiarazioni in cui affermava che prima di comprare deve vendere. Detto da un presunto megamilionario suona un po’ stonato.
Sulla Juventus oramai c’è poca da dire, in Italia ha dimostrato tutto il dimostrabile. Manca solamente una qualificazione a livello Europeo ma oramai se ne riparlerà il prossimo anno. Almeno per la Champions.
Una riflessione importante merita ciò che è accaduto a Bologna: durante la partita contro il Napoli, parte del pubblico emiliano ha cantato canzoni e appeso uno striscione discriminante verso Napoli e i Napoletani. Proprio nel momento in cui dagli altoparlanti dello stadio trasmetteva “Caruso”, la canzone di Lucio Dalla in segno di “amicizia”.
Ebbene, sembra che i famosi atteggiamenti razzisti coinvolgono anche tifoserie che solitamente non hanno mai dato di questi problemi.
Quindi ritorniamo alla solita questione: questi atteggiamenti sono veramente razzismo? Si può combattere questa “ignobile” piaga umana negli stadi?
Assolutamente no! Per il semplice fatto che questo non è assolutamente razzismo ma più semplicemente comportamento da stadio.
Ci sono e ci sono sempre stati, solamente ora la società è divenuta più ipocrita e falsamente politicamente corretta.
Mattia Cagalli
[22/01/2014]
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