Il resoconto di cui vi abbiamo dato notizia ieri, sulla volontà dell'America di 'raffreddare' la tensione con la Corea del Nord, si deve purtroppo intendere superata dai fatti di oggi.
Segno inequivocabile che le operazioni minacciose proseguono, giunge ora che la Corea del Nord avrebbe collocato su due rampe di lancio, lungo la costa orientale, due missili a media gittata. La notizia, diffusa da Seul, ha scatenato giustificati timori di un imminente attacco.
Come se ciò non fosse sufficiente a fare stare con il fiato sospeso il mondo, arriva pure la notizia che Pyongyang ha raccomandato alle ambasciate straniere di lasciare il Paese. A questo invito l'Italia non può aderire in quanto non è presente sul territorio.
Pyongyang ha esplicitamente avvisato che a partire dal 10 aprile, nel caso in cui la crescente tensione nella penisola asiatica degenerasse in un vero e proprio conflitto, non sarà in grado di garantire la sicurezza del
personale diplomatico straniero, né delle ambasciate di Paesi terzi né delle rappresentanze delle organizzazioni internazionali.
Alle operazioni militari della Corea del Nord che sembrano preannunciare un imminente lancio di missili, la Corea del Sud ha dispiegato due navi attrezzate con sistemi per l'intercettazione di missili lungo le coste del Mar Giallo e del Mar del Giappone. Il movimento è da intendersi come ultimo atto militare nell'area, perché Seul e Washington da giorni vigilano da vicino le installazioni militari nordcoreane e da giorni prendono contromisure.
Sergio Dal Bon
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[06/04/2013]