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Seedorf: ‘Si può prendere un virus, io sono la cura’. E i giocatori cominciano l’allenamento prendendosi a cavallo

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Clarence Seedorf, nuovo allenatore del Milan, ha già scelto il titolo per la svolta: «Il dna non si perde, si può prendere qualche virus, ma l’antivirus sta già arrivando». Lo porta lui, ovvio.

Il calcio e il lavoro di Clarence è sul modello brasiliano: allegria. «Che rende le gambe più leggere e i pensieri più puliti» oltre a far ritrovare il piacere di divertirsi e divertire il pubblico.

«il Professore», com’è stato soprannominato, fa di tutto per dare un’immagine del Milan non depressa: «La classifica è una brutta bestia, soprattutto se la si guarda troppo: io ne parlerò poco». E accade che i primi 15’ di allenamento aperti ai giornalisti sono cominciati con i rossoneri che giocavano a rincorrersi con un fazzoletto verde, e per mettersi in salvo dovevano saltare sulle spalle di un compagno: uno di quegli esercizi che vengono etichettati come «team building», e che anche le aziende propinano ai propri manager per cementare l’unione del gruppo.

Seedorf ha un’idea precisa sul rapporto con i giocatori: a lui piace il dialogo, da giocatore si lamentava se non gli venivano date spiegazioni e ora non se ne scorderà: «I giocatori mettono a disposizione le loro idee e sono utili».

Il dialogo non poteva non cominciare da Mario Balotelli: «È un ragazzo molto dolce, tutti sappiamo le sue qualità, io sono qui per sostenerlo. Ho visto una grandissima disponibilità da parte sua».

Seedorf ha già fatto sapere come giocherà il suo Milan: «Userò il 4-2-3-1, ma la filosofia è molto più importante del modulo: vorrei sfruttare le qualità che la squadra ha davanti. Le amnesie in difesa? Non voglio guardare indietro». E stasera contro il Verona? «Loro vanno rispettati, ma in casa nostra dobbiamo far sentire il nostro peso».

Roberto Dal Maschio

[19/01/2014]

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