ITALIA | Si ritorna a parlare del comandante Schettino, l'uomo che era alla guida della Costa Concordia al momento del naufragio. L'occasione la offre Schettino stesso che in un'intervista afferma come : «Tutti mi dovranno chiedere scusa». E non chiamatelo capitan codardo, un epiteto usato come soprannome negli ultimi tempi che proprio non gli va giù: «Sul mio conto ormai leggo solo indecenti falsità ».«Ci sono prove, allegate all'inchiesta, che stanno a raccontare completamente un'altra storia rispetto a quella conosciuta finora, e dimostrano come il sottoscritto non sia capitan codardo” afferma il comandante Schettino nella sua ultima intervista al Giornale .
«Vogliono farmi passare per vigliacco ma non è così. Sto scrivendo un libro e senza fare sconti a nessuno tirerò fuori ciò che non vogliono venga alla luce» prosegue il comandante senza chiarire chi rappresenta i “vogliono”.
Schettino parla ancora di “… prove snobbate, carte nascoste, registrazioni integrali divulgate volutamente in modo parziale…” , come quando si è detto che avrebbe abbandonato la nave per mettersi in salvo: «Potevo scegliere se morire da stupido a venti metri dalla riva oppure aggrapparmi alla lancia per prendere il posto del manovratore in preda al panico e tentare di mettere al sicuro decine di persone. Ho scelto la seconda».
Francesco Schettino era al comando della Costa Concordia naufragata al Giglio il 13 gennaio. Nel naufragio morirono 32 persone.
Sergio Dal Bon
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[16/11/2012]