Perquisito dalla Guardia di Finanza, una delle società più importanti del Veneto, la Palladio Spa, che si presume avesse rapporti con il Consorzio. Sono intanto iniziati i colloqui fra gip ed indagati.
NOTIZIE VENEZIA | Continuano le perquisizioni e i sequestri delle Fiamme Gialle, nell’ambito dell’inchiesta Mose. Sono stati requisiti pc e vario materiale cartaceo ed informatico, dagli uffici della Palladio Finanziaria Spa, una delle holding di investimento più importanti del Veneto, che opera inItalia ed in Europa, fondata dal vicentino Roberto Meneguzzo assieme all’amministratore delegato e direttore generale, Giorgio Drago.
È stata la sostituto procuratore veneziana, Paola Tonini, titolare dell’inchiesta che ha travolto il Consorzio Venezia Nuova con l’arresto di 14 persone, a disporre un decreto di perquisizione per le sedi dell’azienda: la principale a Vicenza e quella a Milano.
Dalle indagini, con le quali la pm Tonini voleva far luce sulle consulenze e i finanziamenti assegnati dal Consorzio a società o persone fisiche, è emerso che la Palladio Spa avesse in comune, con il Cvn, alcuni interessi, in particolare facendo riferimento alla Legge del “concessionario unico”, creata nel 1984 appositamente per le aziende di Venezia.
La holding sembra così aver intrecciato dei rapporti con il Cvn, attraverso la collaborazione azionistica con altre imprese. La Palladio Spa a Venezia ha legami molto forti con Est Capital, una società di gestione del risparmio da sempre impegnata nell'edilizia, ad esempio ora al Lido di Venezia con la riqualificazione degli hotel Excelsior, Des Bains e l’ex Ospedale al Mare.
Est Capital, non direttamente legata alle indagini, ha tra gli azionisti: con il 20%, Eta Finance Spa, per il 70% Palladio Finanziaria e per il restante 30%, Veneto Banca. La società di gestione del risparmio inoltre, fa capo a Real Venice II, un fondo immobiliare impegnato in un progetto al Lido, le cui quote di maggioranza appartengono a tre aziende consorziate con il Cvn, per la costruzione del Mose: Grandi Lavori Fincosit, Condotte e la Mantovani di Piergiorgio Baita.
Quest’ultima, sembra aver collaborato in varie occasioni con la Palladio Finanziaria, in operazioni immobiliari come Summano sanità , la società che guidato la costruzione dell'ospedale di Thiene.
Sono invece iniziati ieri gli interrogatori dei 14 indagati nell’inchiesta Mose, tra cui 6 con obbligo di dimora e 8 agli arresti domiciliari. Tra essi anche l’81enne Giovanni Mazzacurati, che con l’avvocato di fiducia, Giovanni Battista Muscari Tomaioli, è stato sentito ieri, in mattinata, per una ventina di minuti dal gip Alberto Scaramuzza, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Due di coloro che prefigurano fra gli indagati, sono già stati sentiti nei giorni scorsi dal gip in rogatoria (fuori dalla sede di competenza territoriale), avvalendosi dello stesso diritto sopraindicato, altre 11 persone, saranno ascoltate in giornata, poi rimarrà solamente Valentina Boscolo Zemello, che al rientro dal viaggio di nozze, sarà interrogata dal giudice di Rovigo.
Gli unici a rispondere alle domande sono stati Juri Barbugian della «Nautilus» , difeso dall’avvocato Marco Vassallo, e Dimitri Tiozzo della «Tiozzo Gianfranco» difeso dagli avvocati Loris Codato ed Ernesto Nichetti. Il primo ha spiegato al giudice di non aver mai incontrato Mazzacurati: «Credo che neppure lui mi conosca» avrebbe aggiunto l’imprenditore, mentre Tiozzo, oltre a sostenere di non aver mai visto di persona Mazzacurati, ha dichiarato di aver avuto un ruolo secondario nell’appalto e soprattutto di aver poi rinunciato al lavoro, senza arrivare alla fine dell’opera.
Alice Bianco
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[19/07/2013]
