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SCANDALO MOSE | Intercettazioni telefoniche e file digitali acquisiti dalla GdF

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140 documenti sequestrati e prime intercettazioni fra Mario Boscolo Bacheto, Pio Savoli e il dirigente della Coveco, Franco Morbiolo.
NOTIZIE VENEZIA | Impegnerà  almeno un anno l'analisi sui documenti trovati all'interno di chiavette Usb e hard disk esterni ed interni, sequestrati ieri dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza durante le perquisizioni di società  ed abitazioni di coloro implicati nell’indagine su false fatture e appalti “distorti” da parte del Consorzio Venezia Nuova.
Nel frattempo sono emerse altre prove che confermano i sospetti su presunti accordi per controllare gli appalti del Consorzio di Giovanni Mazzacurati. Si tratta di dialoghi fra Mario Boscolo Bacheto,amministratore della Cooperativa San Martino di Chioggia e Franco Morbiolo, rappresentante legale, direttore tecnico e presidente del Cda di Coveco (Consorzio Veneto Cooperativo), così come telefonate fra quest'ultimo e Pio Savoli consigliere del Consorzio Venezia Nuova, intercettate dalle Fiamme Gialle.

Risalenti al 24 giugno 2011, due giorni dalla scadenza del termine della presentazione delle offerte per la gara d’appalto indetta dall'Autorità  Portuale per il “Completamento dello scavo dei canali portuali di grande navigazione sino alla quota prevista da Prp e conferimento dei sedimenti dragati”, nelle testimonianze registrate, Morbiolo non nasconde di essere contrario all'idea di Mazzacurati di tagliare fuori le piccole aziende (i pollastrelli, come li definisce Morbiolo) dall'appalto.

Morbiolo, secondo l'ordinanza del gip Albero Scaramuzza, avrebbe infatti, voluto escludere i “leoni”, cioè le ditte più grosse, come: Mantovani Spa di Baita, Nuova Coedmar di Gianfranco Boscolo Contadin e Coop. San Martino di Bacheto, cui sarebbero spettate le quote del 50% e del 25%. Era stato così lo stesso Mazzacurati a impartire l’ordine ai tre “colossi” di abbandonare il gioco ed affermarsi quindi come “deux ex machina” della vicenda.

Morbiolo parlando a Savioli: “Perché chi guarda esternamente la roba qua e sa leggere vede che c’è un inciucio.” seguito da “Qua si va in galera”. A questa segue una telefonata fra Mazzacurati e Savioli, l'81enne ex dirigente del Consorzio, si mostra imbestialito dopo aver saputo che nonostante il suo divieto, Morbiolo decide di partecipare alla gara indetta dall'Autorità  Portuale.

Intercettazione quest'ultima molto importante perché a seguito della reazione violenta di Mazzacurati, il gip sostiene che sottolinei il fatto di come fosse lui a dirigere i lavori.

Alice Bianco
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[13/07/2013]


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