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SCANDALO MOSE E MAZZETTE | Fiamme Gialle al Pd di Mestre, video su Savioli

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Nel maxi fascicolo delle Fiamme Gialle compare il nome di Giampiero Marchese, esponente del Pd, gruppo che Savioli e le imprese consorziate in Cvn, sembrano aver finanziato.
NOTIZIE VENEZIA | Documenti ed intercettazioni sembrano incastrare Pio Savioli, ex consigliere del Consorzio Venezia Nuova. Ad incriminarlo sarebbe anche un video risalente al 2011 in cui si nota l’uomo, scambiare con un altro imprenditore una valigetta piena di contanti, circa 50 milaeuro, mazzetta che si sospetta possa derivare dai soldi creati con le false fatturazioni.
È tutto contenuto nel maxi faldone, ricco di omissis, che riguarda l’inchiesta lagunare del Consorzio Venezia Nuova, concessionario unico addetto alla realizzazione del Mose. Tra le 400 pagine in mano alla Guardia di Finanza, spicca anche il nome di Giampietro Marchese, esponente del Pd veneto, consigliere regionale ripescato di recente a Palazzo Ferro Fini, presidente di Ames, la società  che raggruppa le farmacie comunali di Venezia, ed ex segretario organizzativo del partito, nonché responsabile della Fondazione Rinascita, proprietaria di tutte le sedi del vecchio Pci-Pds-Ds-Pd.

Ieri le Fiamme Gialle hanno perquisito la sede mestrina del Pd, più precisamente proprio gli uffici della Rinascita, perché secondo le indagini, Marchese avrebbe incassato finanziamenti illeciti da parte di Cvn, o meglio, dalle imprese consorziate in esso. Vera banca dispensatrice sembra essere stata in particolare la Coop. San Martino di Chioggia, la quale consegnò i famosi 600 mila euro a Savioli nel biennio 2005-2006.

Marchese compare anche nell’ambito intercettazioni e nello specifico, la Guardia di Finanza, ha individuato un dialogo fra lui e Franco Morbiolo, capo del Coveco, risalente all’8 giugno 2011. I due nel dialogo parlano della gara d’appalto pilotata, quella che ha portato all’arresto per turbativa d’asta, di Giovanni Mazzacurati e dello stesso Savioli, all’epoca componente del Cda di Cvn e collaboratore di Coveco.
Una gara che era stata indetta dall’Autorità  Portuale per lo scavo di canali di navigazione e del costo di 12 milioni e mezzo di euro, manovrata dal magnate Mazzacurati, impegnatosi per far vincere le piccole imprese a dispetto delle grandi. Morbiolo avrebbe però disubbidito agli ordini, scatenando l’ira dell’ex patron del Cvn ed è proprio questo il tema principale discusso fra lo stesso Morbiolo e Marchese.

Alice Bianco
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[26/07/2013]


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