Di fatto, gli sbarchi a Lampedusa non si sono mai interrotti veramente, ed ora con l’eco della soppressione della Bossi – Fini e con le giornate più calme e calde, si intensificano.
Solo che le partenze dal nord Africa non avevano mai raggiunto certe cifre.
Perché, come ribadisce il ministro dell’Interno Angelino Alfano, «in quella zona ci sono tra le 300 mila e le 600 mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo».
I numeri sono impressionanti: si pensi che nei primi tre mesi del 2013 erano arrivati 1524 immigrati, nei primi tre mesi di quest’anno ne sono invece già arrivati 12000.
Sono le conseguenze della «primavera araba» e soprattutto della caduta del regime di Tripoli. Ma ormai la situazione è fuori controllo: i migranti sono ammassati tra Misurata e il confine con la Tunisia, lì dove i trafficanti vanno a reperire i pescherecci da far salpare. Ma non solo. I disperati sulle spiagge trascorrono settimane, anche mesi. Disposti a tutto pur di trovare un mezzo che li porti al di là del mare. Ed è proprio questa richiesta sempre più pressante a far aumentare il costo, ma soprattutto a convincere i mercanti di uomini sulla necessità di reperire il maggior numero di imbarcazioni, anche quelle meno sicure.
Gli ultimi numeri sugli sbarchi in Italia sono da reale allarme sociale del paese che deve accogliere: nei primi tre mesi del 2014 sono arrivate 11.692 persone, poco meno delle 13.267 che approdarono nel nostro Paese nel corso dell’intero 2012.
Redazione
[04/04/2014]
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