Crollo nel cuore delle Dolomiti. Una parete rocciosa larga circa 300 metri per un’altezza di 400 metri si è staccata all’alba di martedì, da croda Marcora nel gruppo del Sorapis in Comune di Cortina d’Ampezzo. Il distacco è avvenuto ad un’altitudine di 3.150 metri e non avrebbe interessato persone o cose. Il Sorapis è uno dei principali gruppi delle Dolomiti ampezzane e si trova tra Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore.
Il distacco sarebbe stato causato dalle oscillazioni della temperatura tipiche dell’autunno. «Crolli di questo tipo sono abbastanza normali sulle Dolomiti», ha detto il geologo Gabriele Scarascia Mugnozza, dell’università Sapienza di Roma. I cambiamenti di temperatura che avvengono dal giorno alla notte fanno continuamente espandere e contrarre la roccia, fino a provocarne la rottura.
Anche per il geologo Antonio Brambati, dell’università di Trieste, «crolli di questo tipo non sono nuovi sulle Dolomiti, come testimoniano detriti di falda ai piedi delle pareti rocciose». Il fenomeno si chiama «termoclastismo», ha spiegato Scarascia Mugnozza. «È una dinamica normale in contesti montuosi con pareti ripide», ha osservato. «Siamo a fine estate e fenomeni di espansioni e contrazione della roccia sono comuni, considerando che in questo periodo dell’anno la temperatura di abbassa nella notte avvicinandosi allo zero, mentre si alza durante il giorno a causa dell’insolazione».
Sul posto per i primi rilievi su un elicottero gli uomini del soccorso alpino della Forestale di Auronzo di Cadore.
Redazione
[01/10/2013]