Campo Santa Margherita di Venezia è un piccolo regno della movida, governato dalla confusione a cui si fa fronte con provvedimenti di volta in volta.
L’ultimo atto: i giudici del Tar hanno ‘parzialmente’ accolto il ricorso dei pubblici esercizi di campo Santa Margherita e campo San Pantalon, che possono ‘parzialmente’ cantare vittoria: il ‘coprifuoco’ imposto dal Comune è cancellato.
L’articolo 49 ter del regolamento di Polizia urbana, approvato dal Consiglio comunale nell’ottobre 2011, che stabiliva «Limitazioni agli orari di apertura diesercizi commerciali, artigianali e di somministrazione alimenti e bevande, nelle aree della città » – individuate con delibera di giunta – «in cui si evidenzino fenomeni di degrado e/o di allarme sociale (omissis) tali da compromettere la qualità della vita ed il riposo delle persone residenti nonché le comuni regole di vita civile» è illeggittimo.
Imporre d’ufficio un limite d’orario a pubblici esercizi di specifiche zone della città è possibile, per arginare fenomeni di degrado sociale, ma il potere d’intervento è del sindaco e non della giunta comunale. I giudici hanno però invece confermato quella parte del regolamento che prevede limitazioni nell’apertura dei plateatici, negli spettacoli e negli impianti sonori, con relative sanzioni, perchè invece di pertinenza della Giunta.
Tradotto: a Santa Margherita e San Pantalon gli esercizi potranno restare aperti fino alle 2, ma dovranno chiudere i plateatici e spegnere la musica a mezzanotte.
Paolo Pradolin
[08/01/2013]
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A parte non capire il senso di riprendere un articolo datato ,
trovo che nn sia andata proprio così , si dimentica il giudizio sulla richiesta sospensiva al consiglio di stato , cosa di nn poco conto.