Le nutrie, originariamente presente nelle campagne, si stanno diffondendo, tanto da trovarle ora anche in qualche scuola di Venezia e, addirittura, in cimitero.
Le strategie messe in atto per rallentare la loro moltiplicazione subiranno però un rallentamento, quanto meno a Venezia: ignoti hanno rubato le gabbie che servivano a catturare l’animale alla scuola Valeri di Venezia.
Le gabbie erano depositate nelle vicinanze della scuola per un ulteriore periodo di verifica della presenza del roditore, e ora i successivi interventi di cattura subiranno ritardi. Si tratta di apposite gabbie, non facilmente sostituibili con altre, e la polizia provinciale, pur avendone in dotazione un certo numero, deve tuttavia fare fronte alle numerose richieste che provengono dall’intero territorio della provincia. Le nutrie sono infatti presenti in maniera più consistente nelle zone periferiche del Veneziano, essendo meno disturbate dall’uomo.
L’assessore alla polizia provinciale Giuseppe Canali: «A causa di comportamenti scorretti da parte di alcune persone, che o chiudono le gabbie inibendone l’uso oppure le asportano, ci troviamo a volte impossibilitati ad intervenire. Ci sono persone che non condividono le attività di contenimento della specie, ma bisogna tener conto che la nutria, non solo è una specie che non ci appartiene, ma si sta diffondendo molto rapidamente e la sua natura la porta a scavare le tane lungo gli argini dei corsi d’acqua, rendendoli particolarmente fragili in caso di piene. In un territorio come il nostro, che spesso è sotto il livello del mare, gli argini rappresentano l’unica difesa per il contenimento delle acque e pertanto vanno salvaguardati».
Paolo Pradolin
[07/11/2013]
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