Un bengalese di 32 anni è finito in carcere accusato di rapina aggravata in concorso, avrebbe, infatti, con l’aiuto di alcuni connazionali, picchiato e derubato un altro bengalese, ora ricoverato al Civile con una frattura alla clavicola.
Vittima e carnefice sono entrambi facchini e si ipotizza che le motivazioni che hanno portato al pestaggio riguardino proprio il campo di lavoro.
Il fatto è accaduto domenica, quando erano passate da poco le 23 vicino a San Marco e ad avvisare il 113 è stato un altro bengalese. Sul posto sono arrivati immediatamente gli agenti che, grazie all’aiuto di alcuni testimoni, hanno bloccato il 32enne e arrestato.
Su chi abbia dato una mano al bengalese nel pestaggio si sta indagando ancora in queste ore, ma se lo stato di arresto dell’uomo venisse confermato, rischierebbe anche la revoca della possibilità di fare il facchino.
In realtà non esiste una vera e propria autorizzazione, in quando dal ’94 il facchinaggio è stato completamente deregolarizzato dallo Stato e quindi, il Comune, non può può metterci realmente bocca. Si tratta, quindi, per la questura più di una semplice presa d’atto dell’esistenza di questo business.
Questo però sta comportando continue tensioni, non solo tra regolari e irregolari, tra italiani e stranieri in particolar modo sui prezzi, ma, ora, anche tra elementi della stessa nazionalità, magari a causa della spartizione del territorio.
Redazione
[10/06/2014]
Riproduzione vietata