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Rinnovo dell’Accordo nazionale per l’erogazione delle prestazioni termali

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Rinnovo dell'Accordo nazionale per l'erogazione delle prestazioni termali

In Commissione Sanità arriva la delibera di recepimento dell’Intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano sull’Accordo nazionale per l’erogazione delle prestazioni termali per il biennio 2013-2015. La richiesta è quella di togliere il tetto rivolto a chi deve effettuare cure termali e proviene da fuori regione.

L’accordo prevede che Regioni e Provincie autonome procedano al rinnovo della parte economica dell’accordo per l’erogazione delle prestazioni termali per il triennio 2013-2015, nei limiti delle risorse rese disponibili dall’art. 1, comma 178, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità per l’anno 2013), rappresentando l’impossibilità di mettere a disposizione risorse proprie, sia per l’anno 2013 che per gli anni successivi, stante la riduzione del finanziamento dei servizi Sanitari Regionali, determinata dalle misure prese dal Governo per fronteggiare la crisi economica.

Emanuele Boaretto degli albergatori di Abano Montegrotto ha dichiarato: “Grande preoccupazione per i tetti della delibera della Regione Veneto. La delibera ci mette in serie difficoltà, vogliamo ricordare e ribadire che la cura termale ha una ricaduta sul territorio e socio-economico. Termini di risparmio per la stessa sanità pubblica, benefici riconosciuti della fango terapia. Trovare una soluzione sul tetto di spesa, perché le aziende che hanno investito sperano di portare a casa più lavoro”.

Secondo Giulia Zanettin di Confindustria: “C’è Grande preoccupazione ad Abano Terme e Montegrotto per questo tetto che ci porta a soffrire ancora di più. Proposta: togliere il tetto delle prestazioni sanitarie. Superando il tetto chi arriva poi con la ricetta devo rispondere “no”. E siamo anche costretti a licenziare gli addetti del reparto. Le cure non vengono più pagate oltre il tetto. Con una Perdita di circa 1 milione di euro di indotto nel paese”.

Il presidente della Commissione Sanità, Leonardo Padrin, ha così concluso: “E’ necessario intervenire con urgenza sulla delibera regionale che, pur condividendone i principi, non è applicabile positivamente al bacino termale perché composto da oltre 100 realtà che hanno storia e prospettive diverse. Se non si interviene si rischia di indebolire ulteriormente una realtà occupazionale ed economica preziosa per il nostro Veneto”.

Redazione

[26/06/2014]

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