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Ricerche sull’infelicità: Stare molto su Facebook rende più tristi

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Niente può sostituire i rapporti tra gli esseri umani, nemmeno i social network così tanto utilizzati e che hanno ridotto il contatto tra persone ad un mero commento o ad un semplice, quanto freddo, “mi piace”.
Ma interagire di persona e su queste piattaforme porta allo stesso tipo di felicità? A quanto pare no.

Uno studio, infatti, ha preso come campione un gruppo di ragazzi universitari e ha testato tra di loro la gratificazione che ricevono dall’interazione con gli amici su Facebook. I risultati hanno mostrato come dopo una chiacchierata sul social network si tenda a sentirsi peggio, più infelici.

Come si è svolto lo studio? I ricercatori hanno fatto prima compilare un semplice questionario sul livello di soddisfazione della vita di questi studenti e, subito dopo, alle “cavie” sono stati inviati dei messaggi cinque volte al giorno per due settimane. I ragazzi erano tenuti a rispondere a domande tra le quali come si sentivano in quel momento, per quanto avevano usato Facebook ecc.. Alla fine del test i partecipanti hanno risposto di nuovo al questionario sulla soddisfazione della loro vita.

I risultati parlano chiaramente: tanto più i soggetti usavano Facebook, tanto più il loro stato d’animo era negativo. E questo aumentava se, prima di usare il social network, avevano avuto dei contatti sociali diretti che gli permetteva, anche inconsciamente, di fare un confronto tra il “face to face” e il “facebook to facebook”.
Non bisogna dimenticare però che i soggetti che avevano utilizzato di più Facebook erano quelli che avevano già un calo nella soddisfazione della propria vita all’inizio dell’esperimento.

Ovviamente questo studio ha delle limitazioni dovuto al target su cui si è studiato e sarebbe interessante vedere come i risultati potrebbero cambiare variando l’età dei partecipanti (qui poco più che 19enni), ma anche cambiando social network come Twitter o Tumblr.

Nonostante questo la ricerca permette di riflettere ancora una volta sui rapporti sociali e come essi, negli ultimi anni, si siano trasformati e raffreddati dietro ad uno schermo che nasconde le nostre emozioni.

Sara Prian

[13/10/2013]

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