IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

giovedì 18 Aprile 2024
10 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGENOTIZIE VENEZIA E MESTRERenzo Nisi lascia il comando del Nucleo Tributario della Finanza: Inchiesta Baita vicina a nuovi sviluppi clamorosi
Questa notizia si trova quiNOTIZIE VENEZIA E MESTRERenzo Nisi lascia il comando del Nucleo Tributario della Finanza: Inchiesta Baita...

Renzo Nisi lascia il comando del Nucleo Tributario della Finanza: Inchiesta Baita vicina a nuovi sviluppi clamorosi

pubblicità

Bertoncello, Baita, Keke Pan, Mazzacurati. Non è una collezione di figurine ma l’elenco dei nomi più o meno illustri finiti in carcere a seguito delle inchieste condotte dal colonnello della Guardia di Finanza di Venezia Renzo Nisi trasferito in questi giorni a Roma al Comando Generale. Un investigatore di grossissimo spessore morale e professionaleil comandante del Nucleo di polizia tributaria che dal luglio del 2009 (quando arrivò da Milano a Venezia senza mai essere stato una volta in Veneto) ad oggi ha portato a termine una serie di inchieste di grandissimo valore.

«Abbiamo concluso solo un quarto del lavoro documentale che c’è da esaminare. Di questa inchiesta se ne parlerà  ancora per molto e non ci saranno prescrizioni a fermare i risultati». L’indagine è quella legata alla figura di Piergiorgio Baita. «Nell’inchiesta sulla Mantovani come in tutte quelle condotte in questi quattro anni a Venezia – spiega lo stesso Nisi – non mi sono inventato nulla di nuovo, ho solo applicato ciò che avevo imparato nella mia esperienza operativa a Milano dove avevo appreso e applicato un metodo di lavoro che ha sempre portato i suoi frutti. Grande importanza ha poi avuto il grande feeling con la procura che ha sempre appoggiato e sostenuto le nostre inchieste. Quando un procuratore capo come quello di Venezia firma di suo pugno le principali operazioni che conduci significa che sposa a pieno il tuo metodo e crede in quello che fai. Il dottor Luigi Delpino, fine giurista, magistrato esperto e determinato, è stato il nostro primo alleato. E quando la magistratura è così al tuo fianco è molto più semplice lavorare».

Vincente, per Nisi, è stato il metodo, l’approccio investigativo e ottenendo una serie di risultati e di successi a livello giudiziario senza precedenti. Ha scoperto vasi di Pandora che nessuno aveva osato prima aprire, è stato il primo a toccare la pubblica amministrazione con una tecnica di per sè semplice: partire dai conti correnti e dalle proprietà  di chi è sospettato per poi risalire un po’ alla volta a tutto il resto. Un po’ come venne incastrato Al Capone.

Ma nel metodo “Nisi” c’era anche un altro sistema concordato con la Procura. «Tenere in carcere gli indagati fino a quando non si arriva a sapere tutto su di loro, sulle compiacenza e sui loro affari nascosti per poi, solo a quel punto, concedere il patteggiamento della pena, è un sistema che ha portato sempre i suoi frutti – spiega Nisi – Questo lo si può fare quando dietro c’è un forte impianto accusatorio e le prove, ovviamente. Ma anche nei sostituti procuratori con cui ho lavorato qui a Venezia ho trovato grande collaborazione e per questo il nostro lavoro ha portato i risultati che sono sotto gli occhi di tutti».

La palla ora passa nelle mani del suo successore, il colonnello Roberto Pennoni, umbro, 44 anni, proveniente dal Comando Generale di Roma. «Ho riportato in serie A questo Nucleo, ora spetta al mio successore guidarlo verso lo scudetto. Il lavoro delle ultime inchieste è solo ad un quarto dei risultati, ci saranno ancora tante clamorose sorprese e non tra molto tempo».

Raffaele Rosa

[06/09/2013]

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img