«Fassina chi?», risponde Matteo Renzi a chi gli chiede di un possibile rimpasto di governo, tesi sostenuta con forza dallo stesso Fassina. Un’ora più tardi, il viceministro dell’Economia gela tutti dimettendosi.
«Le parole del segretario Renzi su di me — sostiene Fassina — confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del Pd al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c’è nulla di personale. È una questione politica. È un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un’altra posizione».
«È responsabilità di Renzi che ha ricevuto un così largo mandato (lui sosteneva Cuperlo. ndr) — argomenta ancora l’ex viceministro dell’Economia — proporre uomini e donne sulla sua linea».
Fassina le dimissioni per ora le ha solo annunciate, dicendo però che saranno «dimissioni irrevocabili». Poi il viceministro ha ringraziato Letta, il ministro Saccomanni, l’altro viceministro Luigi Casero (Ncd) e i sottosegretari Alberto Giorgetti (Ncd) e Pier Paolo Baretta (Pd): «Continuerò a dare il mio contributo al governo dai banchi della Camera».
Paolo Pradolin
[05/01/2014]
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