Improvvisamente, proponendo un profilo unitario e compatto che di solito non gli appartiene, il palazzo Rai fa quadrato e dichiara lo sciopero contro i tagli. All’orizzonte il taglio secco di 150 milioni ipotizzati da Renzi per sanare il bilancio dell’azienda.
Rai pronta allo sciopero, quindi, un inconsueto sciopero collettivo a reti unificate che vedrà aderire più giornalisti ed è la prima volta.
Lo sciopero Rai avverrà l’11 giugno (ultimo giorno utile per le proteste prima dell’inizio del Mondiali di calcio) contro l’articolo 21 del decreto legge 66 e le misure «drastiche e incostituzionali» decise dal governo Renzi in nome della spending review, per finanziare gli 80 euro di riduzione dell’Irpef.
Si tratta, in qualche modo, di un evento storico: non era mai successo prima, nella pur turbolenta storia di viale Mazzini, che la tv pubblica scendesse in piazza contro il governo. Invece la protesta, accompagnata da un corteo nelle vie della Capitale, è il primo atto ostile verso il premier trionfatore delle Europee.
Al momento il governo non si lascia impressionare dalla mobilitazione, visto che si è affrettato a ribadire che il taglio dei 150 milioni «non si tocca».
Paolo Pradolin
[31/05/2014]
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