È salita sul tetto del liceo Classico, di cui frequentava il terzo anno con voti eccellenti, ha registrato un video di 30 minuti nel quale, stando a quanto riportato, ha «lucidamente» elencato le mortificazioni, i divieti e le vessazioni alle quali la sottoponevano da anni il padre e la madre, e poi si è gettata nel vuoto.
La ragazza, 16 anni, sembrava vittima di un ennesimo suicidio che rimane senza un perchè, vittima di un complicato black out che qualche volta attanaglia i giovanissimi.
La ragazza che si è suicidata a Forlì ha accusato i genitori prima di morire, invece, tanto da farli ritenere possibili responsabili, tanto da farli scrivere nel registro degli indagati.
La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo a carico del padre e della madre della ragazza per maltrattamenti psicologici e istigazione al suicidio. Gli stessi inquirenti parlano di «passo doloroso ma doveroso per approfondire l’intero contesto, tutelando sia la memoria della giovane vittima che i genitori».
A spingere gli inquirenti ad aprire un fascicolo nei confronti dei genitori è stato un insieme di fattori. Oltre al video registrato dalla ragazza sul tetto della scuola, è stata trovata una lettera nel suo zainetto e alcuni scritti consegnati agli amici e recuperati dai carabinieri nella casa della famiglia. Il profilo che emerge è quello di un’adolescente, parole di un investigatore, «letteralmente disperata, che si sente abbandonata a se stessa».
La ragazza di 16 anni che si è suicidata a Forlì avrebbe anche detto in famiglia del suo progetto di farla finita, ma anche questa richiesta sarebbe rimasta inascoltata. Se è vero che nessuno in famiglia ha provato ad andare verso di lei, di capirla, gli inquirenti chiedono la conferma a chi la conosceva: «Se qualcuno è a conoscenza di particolari, venga da noi».
Redazione
[26/06/2014]
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