Diecimila firme in due mesi, con una proiezione di arrivare, nel giro di una settimana, a ventimila.
Questi i numeri della petizione da parte dei Mestrini da consegnare al sindaco Giorgio Orsoni per chiedergli di ‘Accendere le luci della città’.
La raccolta delle adesioni era nata dopo le proteste per la possibile apertura di una farmacia comunale all’interno dell’Auchan. L’idea era stata poi bloccata grazie all’intervento del Tar dopo il ricorso dei farmacisti, ma l’Associazione di protesta aveva deciso di allargare il tutto contro il degrado, generale, cittadino.
Un’Associazione questa chiamata Anla, che ne raccoglie all’interno molte altre come Anfass, Avuls, Amici del cuore, Legatumori, Codacons, Confcommercio e Confesercenti; tutti uniti per distribuire in giro per Mestre i moduli per aderire con la propria firma e far sentire la propria voce.
Sabato 15 marzo ci sarà uno degli ultimi incontri per raccogliere le firme presso il civico 33 di piazza Ferretto, per combattere la sensazione di insicurezza e di deserto che si percepisce ogni volta che si cammina per Mestre.
«Quando chiude un negozio – spiegano i promotori – è un pezzo di città che si dissolve […] Lasciare che si spengano le luci dei negozi è come spegnere la memoria storica della città, così il centro diventa dormitorio, perde l’anima e in cambio acquista micro e macro criminalità e sbandati».
In particolare si accusa l’Amministrazione di non aiutare quei commercianti che vogliono a tutti costi tenere aperto, lottando con le unghie e con i denti contro la concorrenza dei grandi centri commerciali.
Così ‘Accendiamo le luci della città’ vuole spiegare al Comune che è arrivato il momento di aiutare i cittadini a mantenere viva la propria città.
Sara P.
[13/03/2014]
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