Passi per le città, ma secondo il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente presentato ieri a Bruxelles, la qualità dell’aria sarebbe pessima anche nelle campagne e nelle montagne del Veneto.
E così la pianura Padana e il Veneto risultano le zone con l’aria meno sana d’Europa. Tutto questo nonostante siano calati i livelli di emissione di sostanze inquinanti e si siano introdotte sempre di più nuove iniziative per ridurre il traffico urbano.
A peggiorare la situazione, infatti, ci si sono messe le stufe a legno che, grazie ai costi più bassi, hanno sostituito le costose stufe a metano, i fertilizzanti, ma anche, e forse soprattutto, la struttura geografica della nostra regione. La zona compresa tra le montagne e la pianura Padana, come spiega l’assessore all’Ambiente Maurizio Conte, proprio per la sua conformazione richiederebbe interventi dal punto di vista strutturale per i quali servono fondi che il governo non ha stanziato.
In particolare le Dolomiti fanno da barriera e le inversioni termiche (come la nebbia) trattengono e portano in Veneto, in special mondo tra Padova-Treviso-Vicenza-Verona, alte quantità di ozono prodotto dalle regioni che ci circondano, anche oltre confine.
Per farvi un esempio questa estate l’Arpav ha più volte registrato il superamento della soglia di sicurezze dell’ozono, che risulta pericoloso, in special modo per anziani e bambini, quando viene respirato.
Sara Prian
[16/10/2013]
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