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Provocano incidenti con feriti e scappano: scoperti e denunciati dai Carabinieri.

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[15/05] Giro di vite contro i cosiddetti “pirati della strada”: nell’arco di due distinte attività  d’indagine, i Carabinieri del Comando Compagnia di Mestre hanno individuato e denunciato alla Procura della Repubblica di Venezia due soggetti che nei mesi scorsi avevano causato due incidenti stradali con feriti, scappando dal luogo del sinistro senza prestare soccorso. 
 
A Scorzé, i Carabinieri della locale Stazione, al termine degli accertamenti, hanno denunciato un soggetto di origine marocchina, 28enne, residente a Preganziol (TV), regolare sul territorio nazionale, che si era reso responsabile di omissione di soccorso a seguito di sinistro stradale il 6 marzo scorso.

 

Quel giorno, alle prime ore della mattinata, lungo la via Moglianese, tra Treviso e Scorzé, un uomo di Peseggia, a bordo di una Mazda 3, impegnato in un sorpasso di altra autovettura che procedeva lentamente in direzione del centro abitato veneziano, una Toyota Yaris, era stato improvvisamente tamponato nella parte posteriore e sul lato sinistro della vettura da una terza macchina – una Renault Megane, che stava tentando di scavalcare contemporaneamente entrambi i veicoli – il cui conducente, resosi conto dell’accaduto, si era rapidamente allontanato, incurante delle conseguenze dell’incidente; scontro che coinvolgeva  anche la Yaris, costretta a defilarsi dalla traiettoria della Mazda 3, toccata da quest’ultima e finita fuori dalla carreggiata e che, per fortuna, non includeva una quarta vettura proveniente dalla direzione opposta.

A seguito dell’impatto l’uomo accusava un danno al collo ed al fianco destro e veniva trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Mirano, non prima di avere sommariamente annotato la targa dell’investitore fuggito, mentre la donna uscita fuori strada con l’auto decideva di proseguire per il posto di lavoro, lasciando comunque i propri dati.

Proprio grazie alla presenza di spirito del soggetto, bravo nel ricordare gli estremi della targa, i militari riuscivano, dopo una serie di verifiche sui dati, ad identificare il probabile conduttore del mezzo; lo stesso è stato poi rintracciato all’interno della propria abitazione,  dove è stata rinvenuta anche la vettura coinvolta nell’incidente, che portava ancora i segni dell’impatto con l’altro mezzo; da qui all’ammissione dei fatti, il passo è stato relativamente breve, con l’inevitabile denuncia all’Autorità  Giudiziaria.

Il secondo episodio è avvenuto a Spinea e risale al 12 febbraio scorso, data in cui, intorno alla mezzanotte, nei pressi dell’incrocio tra le vie Verga e Roma, un uomo, a bordo di una Peugeout 106, nell’impegnare l’incrocio, era andato ad urtare contro uno scooter, condotto da un soggetto del posto; incurante di quanto accaduto, lo stesso si era immediatamente dato alla fuga, incurante di quanto accaduto e senza preoccuparsi del conduttore della moto, mentre il malcapitato veniva successivamente condotto presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Mirano, a seguito delle ferite riportate, per una prognosi di 30 giorni di riposo medico.

In tal caso, gli accertamenti, condotti dai Carabinieri della Stazione di Spinea, risultavano molto più complessi: partendo dalla descrizione sommaria del modello di auto e da una caratterizzazione fisica del soggetto – era stato notato un probabile soggetto di colore alla guida del mezzo – i militari hanno effettuato complesse verifiche documentali, riuscendo a risalire alla vettura ed identificare il conduttore al momento dell’incidente.

Inoltre, a fronte del vano tentativo di depistare le indagini degli inquirenti, la moglie dell’uomo, nei giorni seguenti, aveva sporto la denuncia di furto della vettura, facendola risalire a qualche giorno prima rispetto ai fatti descritti; tutto questo, mentre il marito faceva sparire l’auto. 

Entrambi i tentativi, tuttavia, sono risultati vani: l’imbroglio è stato svelato nella sua interezza, il soggetto e la moglie identificati – sono un cittadino di origine marocchina e la moglie italiana – e, a conclusione dell’attività  d’indagine, deferiti all’Autorità  Giudiziaria di Venezia per omissione di soccorso e lesioni il primo, simulazione di reato la seconda.

gp

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