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Presentato ‘Idro’, studio completo dei sistemi idrogeologici della Provincia di Venezia

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presentazione Idro provincia

Venerdì 18 ottobre in auditorio della Provincia a Mestre la presidente Francesca Zaccariotto e l’assessore alla Difesa del suolo Paolo Dalla Vecchia hanno aperto i lavori del convegno “I sistemi idrogeologici della Provincia di Venezia” organizzato dalla Provincia in collaborazione con l’università di Padova.

Scopo dell’iniziativa è stato la presentazione del progetto “Idro” e la nuova pubblicazione realizzata dalla Provincia di Venezia che presenta lo studio idrogeologico completo del territorio, e integra le conoscenze acquisite negli anni dalla stessa Provincia. Hanno portato i saluti anche Cristina Stefani direttore dipartimento geoscienze dell’Università di Padova, Mariano Carraro segretario per l’ambiente della Regione Veneto, Paolo Spagna presidente dell’Ordine dei geologi del Veneto. Lo studio è stato illustrato da Massimo Gattolin e Valentina Bassan, rispettivamente dirigente e funzionario alla difesa del suolo e geologia della Provincia di Venezia, che ha coordinato il lavoro, dai geologi Enrico Fagarazzi, Sandra Primon, Andrea Mazzuccato, Chiara Zogno, Pietro Zangheri, e da Paolo Fabbri professore al dipartimento di geoscienze dell’Università di Padova.

L’assessore Paolo Dalla Vecchia ha dichiarato: «“Idro” costituisce uno strumento fondamentale per una corretta progettazione in termini ambientali e di valutazione costi/benefici, utile per enti pubblici, aziende private e professionisti che si trovano a progettare interventi sul territorio provinciale. Negli ultimi anni questo tema ha assunto un’evidenza sempre maggiore. Si sono infatti moltiplicati i progetti e le proposte che interferiscono con il sottosuolo. Alcuni esempi sono la proposta del tunnel autostradale sotto la tangenziale di Mestre, la sublunare, il Tav, il treno ad alta velocità ferroviaria, fino ai sempre più numerosi parcheggi sotterranei. L’intero lavoro svolto si è avvalso di metodologie scientifiche, anche innovative, sviluppate da noi in stretta collaborazione con il dipartimento di geoscienze dell’Università di Padova, che colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente».

La presidente Francesca Zaccariotto conferma: «Con grande soddisfazione e orgoglio consegniamo oggi una pubblicazione destinata a divenire da subito strumento operativo e di lavoro utile e completo sia per gli enti locali – dalla Regione alla stessa Provincia ai comuni del territorio, sia per gli ordini professionali responsabili nei settori dell’urbanistica dell’edilizia dell’ingegneria della pianificazione territoriale dell’ambiente come supporto alle decisioni strategiche. Chiunque abbia a cuore il territorio e debba progettare un’opera, un’infrastruttura e intervenga sul suolo, non può ignorare ciò che avviene sotto la superficie e come è fatto questo sottosuolo. Abbiamo considerato i cosiddetti “acquiferi superficiali”, ovvero le risorse idriche predenti nei primi 20-30 metri di profondità. La pubblicazione raccoglie un data base completo e costantemente aggiornato. Quest’amministrazione ha portato a termine un lavoro durato quattro anni, con raccolta di dati, studi e redazione di tavole fruibili anche dai non esperti; va riconosciuto tuttavia che è da quasi un trentennio che l’ente provinciale si adopera per la conoscenza profonda della struttura geologica e idrogeologica del territorio, impostando metodologicamente e finanziando collaborazioni con università ed enti di ricerca nazionali e internazionali. Siamo la prima provincia in Italia ad aver prodotto un lavoro così importante in ambito idrogeologico, e siamo anche la prima Provincia ad aver reso obbligatorio all’interno dei pat comunali il piano delle acque. Dunque un ente vitale, innovativo, utile e non da abolire, in grado di far dialogare il territorio e di porsi come modello amministrativo virtuoso a livello nazionale».

In dettaglio “Idro” presenta dati molto interessanti. Come illustrato da Valentina Bassan, coordinatrice del progetto: «Abbiamo avuto la conferma che il sistema delle falde acquifere della provincia veneziana è molto superficiale, e dunque inevitabilmente interferisce con tutti gli interventi “antropici”, anche quelli minori, inoltre i volumi d’acqua interessati sono molto elevati, si parla infatti di miliardi di metri cubi, rispetto a quanto un tempo si pensava, ovvero che si trattasse di una rete di portata modesta».

Alla presentazione presente anche la quinta commissione consiliare provinciale Ambiente presieduta dal consigliere Diego Vianello. Ha inoltre preso parte al convegno Andrea Vitturi, geologo esperto ed ex dirigente provinciale a cui lo studio è stato dedicato.

[19/10/2013]

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