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Premio Open 2010, premiato John Woo

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[17/09] Singolare, eclettica quanto mutevole OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni giunge quest’anno alla sua tredicesima edizione, dopo una lunga storia che ha visto la partecipazione di settantuno paesi, trecentosessanta artisti e centocinquanta curatori. Si apre dunque dal 1 settembre al 3 ottobre parallelamente alla 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, un nuovo percorso espressivo, un’officina dell’arte all’aperto, nella quale le opere sono tappe per lo sguardo e per l’interazione.

Trentanove artisti si misurano con gli spazi di Venezia Lido e dell’Isola di San Servolo per definire il luogo sia fisico che mentale, residuo allusivo che si trova nella memoria personale e nell’esperienza collettiva. Create, quasi tutte, per la mostra, le sculture e le installazioni sono spazi di riflessione nei quali l’arte muta la tensione verso l’indefinito, eludendo schemi o imposizioni tematiche, per dare al visitatore la possibilità  di pensare ad un’arte libera, aperta al divenire. Ideata e curata da Paolo De Grandis, co-curata da Carlotta Scarpa, organizzata da Arte Communications in collaborazione con l’Assessorato alle Attività  Culturali del Comune di Venezia, la mostra è patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Venezia.

In OPEN, il binomio scultura-ambiente è un tema inesauribile e affascinante in virtù della forte matrice concettuale che si rinnova nell’intento di presentare i molteplici aspetti del discorso artistico. La necessaria controparte sono gli spazi urbani e le aree verdi di un territorio inteso nella complessità  delle sue valenze antropologiche e culturali.

OPEN ha creato negli anni un genius loci forte delle innumerevoli presenze artistiche internazionali che hanno apportato culture e tradizioni diverse nell’isola ridefinendone il sostrato culturale. Si crea così ogni anno un ampio orizzonte di sperimentazione linguistica, le cui opzioni nel caso della scultura sono diventate sempre più sensibili alla scelta stessa dei materiali sia che appartengano alla tradizione statuaria sia che siano riferibili alla produzione industriale fino alle installazioni suscettibili dei più sorprendenti processi di risemantizzazione. Nel suo intreccio di natura e cultura, interno ed esterno, biologico e tecnologico, OPEN condensa le tendenze contemporanee internazionali grazie alle sinergiche collaborazioni con critici, curatori ed istituzioni.

Prosegue infatti oramai da cinque anni il fortunato progetto di presentare la giovane arte frutto della didattica delle Accademie e quest’anno figurerà  la prestigiosa Accademia di Belle Arti di Brera sotto la direzione curatoriale di Saverio Simi de Burgis e la coordinazione di Marco Pellizzola. I nove giovani talenti Alberto Gianfreda, Michele Guido, Daniela Novello, Emanuela Rizzo, Federica Alì, Radis Nikzad, Chiara Rinaldi, Marco Maria Giuseppe Scifo e Jessica Soffiati presentano presso il parco dell’Isola di San Servolo progetti site specific che sollecitano alla riflessione e diventano essi stessi metastrumenti cognitivi.

L’attenzione verso le nuove leve dell’arte è inoltre scandita dal recente sodalizio con il Premio Arte Laguna. Tra i finalisti del Premio Arte Laguna 2009, sono infatti stati scelti per OPEN i giovani scultori Theo Reeves-Evison, Olga Schigal ed il duo Koji Yoshida – Dario Tironi.
Nel corso dell’esposizione sarà  inoltre indetto il Premio Speciale Arte Laguna che sarà  assegnato ad un artista dell’Accademia di Belle Arti di Brera selezionato dalla giuria di Arte Laguna. Tale premio offrirà  al vincitore la possibilità  di figurare tra i finalisti del premio Arte Laguna 2010 ed esporre nell’ambito del circuito organizzato dalla stessa associazione. Una partnership che si estenderà  anche nel corso delle prossime edizioni di OPEN e parallelamente con il Premio Speciale PDG Arte Communications nell’ambito del Premio Arte Laguna.

Si inaugura per lo spettatore un nuovo percorso nel mondo dell’arte contemporanea internazionale, un nuovo allestimento all’aperto e una nuova riflessione sui linguaggi dell’arte. L’incipit sono le opere fondamentali di Dennis Oppenheim e ORLAN. L’artista statunitense, tra i massimi esponenti dell’arte concettuale contemporanea della seconda metà  del XX secolo, dedito soprattutto alla realizzazione di grandi opere installative negli spazi pubblici, presenta “Heavy Dog Kiss” una importante opera in marmo che poi farà  parte della collezione del Museo del Parco di Portofino diretto da Daniele Crippa. Del tutto radicale, opposto al banale e al prevedibile è l’approccio dell’artista francese ORLAN, che ad OPEN presenta “Drive-in: ORLAN REMIX”, una video installazione con una limousine gonfiabile dove il concetto di ibrido è protagonista assoluto, capace di divenire in modo tangibile significato e significante, mezzo espressivo dell’opera d’arte di cui delinea forma e contenuto.

Pensata per la cupola del Blue Moon è l’opera “Seconda natura” di Gaetano K. Bodanza dove la relazione con le forze primigenie della natura, l’esaltazione della vita come flusso incontenibile, l’epifania nomadica senza territorio, tempo, lingua, sono aspetti costanti che esaltano la stupefacente forza espressiva di questo rinato ciclo di opere presentato in anteprima presso la Galleria Moretti & Moretti di Parigi. Ispirata all’opera del regista John Woo, a cui sarà  conferito il Leone d’Oro alla carriera durante la Mostra del Cinema, “The Face Machine” di Amy Cheung è un’indagine sulla violenza, lo spettacolo, il binomio buono/cattivo per coglierne la persistenza ancestrale e catapultare il visitatore in un gioco interattivo.

Il panorama espositivo si sviluppa poi attraverso le installazioni dal forte impatto visivo di Giacomo Roccon e Barbara Taboni, l'opera in evoluzione di Aristotelis Deligiannids, le fotografie di Margherita Errante in cui l’occhio dell’artista si aggira e seleziona istantanee estreme, metafora di una condizione esistenziale sempre più globalizzante e globalizzata e poi l’ironica opera dell’argentina Nora Iniesta, gli interventi modulari di E.M.C. Collard, la video performance di Andrea Fincato e Giulio Escalona fino alle sperimentazioni linguistiche di Annalù, Alice Olimpia Attanasio, Michela Pedron e Margherita Mauro.

In seguito il visitatore sarà  condotto in un viaggio immaginario attraverso le monolitiche figure di Ursula Huber, le “scatole” da viaggio di Gaspare Manos, gli “abiti senza corpo” di Flavio Lucchini, l’intervento di archeologia urbana di Stefano Fioresi, l’installazione zen di Alexandra Marati, la “preghiera” concettuale di Gina Brezini, i profili “bendato e imbavagliato” di Ottavio Pinarello, fino alla partecipazione cipriota di Phanos Kyriacou e quella della cinese Yi Zhou.

Come ormai tradizione, il successo di OPEN negli anni è stato contrassegnato da numerose presenze curatoriali che hanno apportato alla mostra una ricerca incentrata sulle ultime tendenze dell'arte e della cultura in ambito sia nazionale che internazionale. Tra le novità  di quest’anno la presenza di Alan Jones, newyorkese, critico e curatore di mostre d’arte, da sempre uno dei massimi conoscitori della scena della Pop Art. Si conferma nuovamente la presenza di Gloria Vallese che si rende promotrice dinamica della giovane arte italiana e continua il felice sodalizio con Christos Savvidis per la partecipazione greca, Chang Tsong-zung per l’Asia e Nevia Pizzul Capello per la partecipazione tedesca.

Le opere in mostra sono interventi paralleli che pur nascendo all’insegna della assoluta libertà  espressiva slegata da un tema obbligatorio, si incontrano, si contaminano, si ibridano senza confondersi.

Raggiunge quest’anno la sua decima edizione il Premio OPEN, premio speciale collaterale alla 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ad un regista partecipante la cui opera riveli un forte legame tra cinema e arti figurative. Il premio consiste in un’opera realizzata dal Maestro Gaspare Manos. La mostra è accompagnata da un catalogo che raccoglie gli interventi critici ed istituzionali e le opere esposte, disponibile presso l’infopoint Arte Communications al Lido in Piazzale Bucintoro.

ARTISTI PARTECIPANTI :

ARGENTINA Nora Iniesta

CINA Amy Cheung, Yi Zhou

CIPRO Phanos Kyriacou

FRANCIA ORLAN

GERMANIA E.M.C. Collard

GRAN BRETAGNA Theo Reeves-Evison

GRECIA Aristotelis Deligiannidis, Alexandra Marati

ITALIA Annalù, Alice Olimpia Attanasio, Gaetano K. Bodanza, Crash Toys (Dario Tironi, Koji Yoshida), Margherita Errante, Andrea Fincato – Giulio Escalona, Stefano Fioresi, Ursula Huber, Flavio Lucchini, Gaspare Manos, Margherita Mauro, Michela Pedron, Marco Pellizzola, Ottavio Pinarello, Giacomo Roccon – Barbara Taboni

RUSSIA Olga Schigal

USA Dennis Oppenheim

USA BULGARIA Gina Brezini

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA: Federica Alì, Alberto Gianfreda, Michele Guido, Radis Nikzad, Daniela Novello, Chiara Rinaldi, Emanuela Rizzo, Marco Maria Giuseppe Scifo, Jessica Soffiati.

Nella foto un momento della premiazione, svoltasi mercoledì 8 settembre presso l'Hotel Excelsior, del Premio OPEN 2010 , vinto quest'anno dal regista John Woo. Ha consegnato il premio Paolo De Grandis, presidente di Arte Communications e Presidente di giuria; ha ritirato il premio, per conto del regista, la Sig.ra Nelleke Driessen di Fortissimo Films; presente l'artista Gaspare Manos che ha realizzato per l'occasione la scultura CACTUS 1; presente Tiba Balint, assistente di Bice Curiger, direttrice delle prossima Biennale d'Arte di Venezia.

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