VENEZIA |Un brusco richiamo alla realtà . Ora si parla di tornelli indispensabili e di altri sistemi 'dissuasori di abusivismo' da installare al più presto a causa di tutti quelli che salgono a bordo di Actv senza biglietto, ma fino a qualche mese fa si continuava a ripetere che la percentuale di 'portoghesi' era attorno allo 0,50 per cento.
Possibile? Si chiedeva l'uomo della strada soprattutto quando vedeva salire a bordo degli autobus certe bande che non ci pensavano proprio di bippare nonostante fosse un obbligo anche per gli abbonati.
Ora che si contano i soldini la verità sta venendo fuori: Actv lamenterebbe sette milioni e mezzo di mancati incassi nel 2012 rispetto all’anno precedente.
Una cifra da paura (non ufficiale) soprattutto se si considera che ci sono stati gli aumenti e che Venezia scoppiava di turisti per tutto l'anno.
Non solo 'portoghesi' comunque le voci del mancato incasso dei trasporti: la crisi ha convinto che camminare fa bene, inoltre bisogna pure pensare che gli ultimi aumenti degli abbonamenti sono stati considerevoli, ed ora chi prendeva il tagliando mensile per utilizzarlo poco magari non lo fa più.
A questi vanno sommati i mancati incassi di molti pendolari con l'evoluzione in negativo che c'e' stata del mondo del lavoro.
Per ultimo, anche se le statistiche ufficiali non lo nominano, va considerato “l'effetto Imob”.
L'uomo comune sa che Venezia ha avuto i vaporetti strapieni in tutti i giorni dell'anno, quindi se gli incassi Actv sono calati potrebbe essere pure che in biglietteria si sbaglino a vendere il biglietto, tanto la lettura del chip elettronico è esercizio di puro ermetismo per noi, figurarsi per i foresti, tanto controlli a bordo delle linee turistiche se ne vedono pochini e tanto la plusvalenza alla chiusura della cassa in biglietteria da qualche parte andrà .
Roberto Dal Maschio
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[28/11/2012]