Il Ponte della Costituzione (noto come Ponte di Calatrava) dorme sonni inquieti.
E’ di un paio di giorni fa la notizia che una nuova perizia studierà i costi del ponte, per decisione del giudice Manuela Farini, titolare della causa intentata dalla Cignoni Srl — la ditta rodigina di Lendinara che ha vinto l’appalto e costruito il ponte — contro il Comune di Venezia. In ballo ci sono circa oltre 10 milioni di euro.
L’istruttoria si somma alle altre: due perizie della Corte dei Conti, una della Procura della Repubblica, una del giudice civile Francesco Spaccasassi su richiesta del Comune di Venezia, una dell’Autorità di vigilanza dei lavori pubblici e una della stessa Ca’ Farsetti affidata al professore bolognese Massimo Majowiecki.
Ma altre ‘rogne’ sono all’orizzonte e questa volta riguardano l’ovetto. La Corte dei Conti, che già ha chiesto di risarcire grandi cifre a Calatrava e ai vari direttori dei lavori Roberto Scibilia, Salvatore Vento e Roberto Casarin, disporrà una perizia sui costi dell’ovovia, quasi raddoppiati nel tempo, passando da 1 a 1,8 milioni di euro.
Oltre a questo, Ca’ Farsetti si deve preoccupare anche del fatto che questi primi 4 mesi di vita del dispositivo creato per il passaggio dei disabili hanno avuto diversi problemi.
Gli stop sono stati numerosi, più di una decina, ed ora addirittura da giorni è ferma per un problema di batterie.
Cà Farsetti ha ora chiesto ad Avm, la società comunale a cui è stata affidata la gestione dell’ «ovetto», un report su quante volte e da chi è stata usata, quante avarie si sono verificate, i motivi dei problemi, e via dicendo.
Redazione
[11/03/2014]
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