Commercianti sul piede di guerra, a rischio i banchi di souvenir e quelli di frutta e verdura.
Prima il decreto Ornaghi e ora il nuovo “Valore cultura”, questi i due nemici che le associazioni di categoria si stanno trovando ad affrontare negli ultimi giorni a causa della salvaguardia dei monumenti a discapito dell’occupazione del suolo pubblico degli esercizi commerciali.
Se in centro storico i banchi sono 500, quasi 200 rischierebbero il trasloco, dover cambiare merci o, al peggio, vedersi revocata la licenza. A questo si aggiungono i 4milioni di euro per l’occupazione del suolo pubblico che la città non incasserebbe più nel caso questi negozi sparissero.
Dopo la gelateria e il banco souvenir di San Polo che potrebbe rischiare il trasferimento, anche a San Lio la disposizione dei banchi non sarebbe a norma.
In questi giorni, intanto, se ne sta discutendo in nona commissione, ma già ieri mattina commercianti e rappresentanti si sono mossi verso Ca’ Farsetti per protestare.
Su “Valore Italia” si può leggere «al fine di contrastare l’esercizio di attività commerciali e artigianali in forma ambulante o su posteggio nelle aree pubbliche di valore, nonché di qualsiasi altra attività, le Direzioni regionali e le Soprintendenze adottano apposite determinazioni volte a vietare usi incompatibili».
In Comune si è inserito un comma nel quale si dice che nel caso la merce in vendita non sia consona per il luogo in cui è stata posta, i titolari del commercio devono o cambiare merce o rinunciare.
Moltissimi sono, dunque, in queste ore i plateatici che devono essere studiati in rapporto anche alla tutela dei monumenti e dell’arte di Venezia, come dire: “Prendi il banco e mettilo da parte”.
Sara Prian
[07/11/2013]
(foto: venessia.com)