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“Il Comune di Venezia non abita in un altro pianeta, siamo nel mezzo di un crisi economica a livello mondiale che coinvolge anche noi. Registriamo meno incassi nei trasporti, nei musei, i primi dati relativi alle entrate del Casinò sono preoccupanti. Di contro c’è un trend di crescita delle spese, per il personale, per le rette e le tariffe, che pur rimangono al di sotto degli aumenti del costo della vita”.
Queste le parole pronunciate ieri dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, sui problemi per il bilancio di previsione 2009 del Comune, conseguenti alle normative del Patto di stabilità . |
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“Qui a differenza di altri Comuni - continua il sindaco - non ci sono rischi, quello che preoccupa sono le regole attinenti al Patto di Stabilità che variano ogni anno. Quest’anno la normativa prevede che sul saldo finanziario del 2007 ci sia un miglioramento del 48% pari a 42 milioni di euro”
L’ultima edizione del patto e la circolare del Ministero dell’economia non consentono di considerare utili ai fini dell’osservanza del Patto anche le entrate derivanti da alienazioni del patrimonio mobiliare e immobiliare destinate a investimenti, alienazioni cui gli Enti locali sono stati sollecitati proprio dal Governo. Così, oggi il Comune ha 40 milioni di euro provenienti da alienazioni che potrebbero essere spesi immediatamente e che non solo non si potranno utilizzare ma non si sa a quali scopi sono destinati. “L’Anci è contraria a questa manovra perché così i conti generali dello Stato vengono fatti cadere sugli Enti locali. Non solo – ha ricordato Cacciari – c’è anche una sentenza della Corte dei Conti della Lombardia che dà ragione al sindaco di Varese sostenendo che le norme sul patto sono contraddittorie rispetto ai principi di finanza locali più volte ribaditi”. |
