Ci vengono in mente le parodie di “Mai Dire Gol” quando nei servizi giornalistici parlano di “Calcio malato….”. Capita in Italia (e in nessun altro luogo del mondo) che un arbitro si compri la squadra (magari a volte è il contrario).
Gianluca Paparesta, 45 anni, già opinionista tv, un passato da arbitro internazionale (135 partite in A) in una carriera interrotta in un groviglio di corsi e ricorsi, legati a Calciopoli, vicenda nella quale era entrato per la storia che lo vuole chiuso a chiave in spogliatoio da Moggi arrabbiato, dopo Reggina-Juve (2-1, 6 novembre 2004), ha acquistato il Bari come amministratore unico della Fotball club Bari 1908 con un’offerta di quasi milioni di euro.
Alla cancelleria della sezione fallimentare del Tribunale di Bari erano arrivate quattro offerte: oltre a quella presentata da Paparesta, c’erano quella dell’As Bari 1908 del gruppo Rosati (vicepresidente dimissionario del Genoa)-Montemurro; della società Bari calcio 2014 di Antonio Cipollone; della Bari Calcio 2014 di Francesco Izzo. Base d’asta: 2.200.000. Paparesta è arrivato a 4 milioni, seguito da Cipollone e al quattordicesimo affondo, ha chiuso i giochi con 4.800.000 euro.
Sono molte le indiscrezioni sui finanziatori dell’operazione; è possibile che si sia trovata la convergenza fra soggetti italiani e stranieri (forse gli indiani della Cmg). Comunque sia, l’asta di ieri mattina ha chiuso definitivamente l’era Matarrese; la famiglia aveva acquistato il pacchetto azionario nel 1977 dal professor Angelo De Palo. Nel 1982, a 41 anni, Antonio Matarrese era diventato presidente della Lega di A e B, una designazione a sorpresa, nata da un’idea di Boniperti, che aveva raccolto tantissimi consensi. E la presidenza era passata da Antonio al fratello, Vincenzo. Il Bari, caduto in C1 nel 1983, era tornato in A nel 1985 e lì era rimasto fino al 1992.
Nel 2009, con Conte in panchina, era arrivata una sorprendente e spettacolare promozione, seguita da un grande campionato di A con Ventura in panchina.
Roberto Dal Maschio
[21/05/2014]
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