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Padova, ragazzo autistico rischia di non poter più andare a scuola, interviene Zaia

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La madre ha già lanciato una petizione sul web, ma per il 15enne padovano autistico, che rischia di non poter più frequentare un Centro di Formazione Professionale per mancanza di un insegnante di sostegno, ora interviene anche il governatore del Veneto, Luca Zaia.

La madre di Jacopo, dalla piattaforma web Change.org, è già riuscita a raccogliere più di 70mila firme, rivolgendo la sua petizione, oltre che al presidente della Regione, anche a Remo Sernagiotto, Assessore regionale ai Servizi Sociali, Fabio Verlato, Assessore comunale ai Servizi Sociali del Comune di Padova, Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro del Veneto e alla Dr.ssa Arianna Gionimi, del Servizio d’Integrazione Scolastica e Sociale ULSS 16 .

Con essa, la donna richiede che nel Centro di Formazione Professionale, frequentato dal figlio e che accoglie ragazzi svantaggiati, con problemi personali e/o relazionali, ci sia personale assistenziale e/o educativo, dedicato agli alunni con “particolari necessità” e per tutto il tempo di copertura delle attività formative.

Il Presidente Zaia ha spiegato che ‘’purtroppo nei centri di formazione professionale non c’è la possibilità di usufruire dell’insegnante di sostegno su cui la Regione non ha alcun potere perché viene assegnato ai ragazzi disabili dal Miur (Ministero dell’Istruzione)’’.

Il governatore ha però assicurato che si occuperò più approfonditamente della vicenda: ‘’La situazione del ragazzo è all’attenzione degli uffici regionali che hanno verificato la vicenda con i dirigenti dell’Azienda Ulss n. 16, competente per la presa in carico del ragazzo. Sarò informato puntualmente dagli uffici regionali e dell’Ulss del proseguo del progetto’’.

Intanto la famiglia sta pensando ad una nuova soluzione per il prossimo anno scolastico: far frequentare al figlio, un istituito per geometri, il cui dirigente si è reso disponibile a realizzare un percorso specifico per Jacopo, con un insegnante di sostegno a cui si affiancherà un operatore sociosanitario dell’Ulss per una “copertura” settimanale delle esigenze del ragazzo dal punto di vista educativo e assistenziale, anche se la madre di lui, spera che la situazione si possa risolvere e che Jacopo continui a frequentare il Centro di Formazione Professionale.

Redazione

[30/05/2014]

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  1. Ho firmato e ho invitato altre persone a farlo per restituire un minimo di riscatto civile a Jacopo e alla sua famiglia. In un paese dove gli sprechi e le disuguaglianze offendono i più deboli e i meno tutelati, il minimo che si può fare è partecipare coralmente nel rivendicare giustizia. Per jacopo e per gli altri.
    andreina

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