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E' il solito Beppe Grillo, quello che ti aspetti, attento e sagace nel puntare il dito nelle pastette di tutti i giorni, ma anche quello che non ti aspetti, critico a 360° (come quando racconta del figlio che è stato fermato all'uscita di una discoteca per aver bevuto quattro birre) e che ti colpisce allo stomaco traferendoti le sue preoccupazioni: "L'innalzamento dei mari in seguito allo scioglimento dei ghiacci è confermato, altro che 'controtendenza'.
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"Le Maldive, ad esempio, esisteranno ancora per poco. Gente dei villaggi sta già sfollando e se il livello del mare salirà davvero di sette metri come previsto sparirà anche Venezia".
Il punto di forza di questo spettacolo, come di tutti gli altri d'altronde, è che i temi trattati sono le notizie dei nostri giorni, dalla nostra vita. Puntuale e inesorabile fotografia dei nostri tempi: ambiente, Di Pietro, TFR, Obama, la social card e lo Stato che si impossessa dei conti dormienti per erogarla, con la solita carica di feroce ironia :" ... il ministro Tremorti... perchè prende dai conti correnti dei morti per dare ai morti... di fame... per sentire la cassiera del supermercato che dice al pensionato - mi spiace, non c'è credito - " Quasi tre ore di spettacolo, in un serrato monologo che si conclude con il suo ormai celebre liberatorio grido di battaglia "Vaffanculo!", che non rappresenta neanche più scurrilità essendo stata depenalizzata. Nel doposhow il comico genovese ci concede due battute in cui si compiace per l'esito finale del Ponte di Calatrava, ma ci avverte anche che abbiamo perso tutto il turismo ligure. Esso non verrà mai più a Venezia per non pagare 3 euro a pipì. pp • Breve spezzone di spettacolo qui • Breve dichiarazione a La Voce di Venezia qui |