«La maternità dell’Angelo è un reparto di eccellenza non di rischio», dice risentito il direttore generale dell’Ulss 12, Giuseppe Dal Ben.
I pareri sono divisi tra chi sposa la protesta di Sebastiano Bonzio, consigliere comunale (Federazione della sinistra) e neo papà, e il dott. Dal Ben, che difende l’Ospedale dell’Angelo e minaccia querele.
Al centro della vicenda una questione sollevata con un interrogazione presentata in Comune al sindaco e in Regione al governatore Zaia sulle dotazioni di personale del reparto di ginecologia e ostetricia dell’Angelo.
Bonzio nell’interrogazione raccontava il caso personale della nascita della figlia per la quale assieme alla compagna ha chiesto più volte il taglio cesareo durante il travaglio durato undici ore. Richiesta sempre respinta, secondo il consigliere comunale a causa dell’obiettivo aziendale di stare dentro a determinati standard per un risparmio economico.
Una tesi negata dal primario Tiziano Maggino ma a Bonzio è rimasto il dubbio che proprio i numeri risicati del personale quel giorno e quel cesareo negato possano aver influito sui problemi respiratori riscontrati nella neonata, che dovrà fare controlli fino ai 3 anni.
“Nel reparto non c’è alcun problema di personale e strutture”, ha sottolineato il direttore generale. Si parla di una struttura, ha detto il d.g., perfettamente in grado di affrontare l’aumento di parti in corso: «E’ un reparto di eccellenza, una struttura modernissima che opera con standard elevatissimi». Ma Bonzio proprio non se l’è messa via.