[03/07] Il caso del “caro estinto” non si è ancora sopito. La notizia di un'infermiera e di un addetto necroforo che potrebbero aver “consigliato” a famiglie di rivolgersi alla ditta di onoranze funebri interna dell'Ospedale, data in gestione dalla Ulss 12 al “Cral” (ufficialmente: organizzazione per il tempo libero dei dipendenti) riapre una vecchia querelle mai realmente superata.
All'atrio del piano terra dell'Ospedale dell'Angelo (foto) esiste, dalla sua apertura, l'impresa funebre “Dell'Angelo” e, sempre dalla sua apertura, sono reiterate le proteste delle altre ditte esterne che reclamano per concorrenza sleale. Queste ditte si erano anche costituite in gruppo per promuovere una class action.L'argomento torna di attualità per una segnalazione dell'impresa funebre “Santa Barbare” di Mestre a cui una famiglia, che si è rivolta a loro per i servizi di onoranze funebri, ha raccontato di aver subito i consigli di un'infermiera che descriveva le agevolazioni dell'impresa dell'Angelo.
In questa occasione è saltata fuori anche la posizione di un addetto necroforo che sarebbe stato colto in diverse occasioni indicare la sede dell'impresa funebre dell'Angelo a componenti di famiglie che avevano appena avuto un lutto.
Va detto che non risultano prove di comportamenti illeciti da parte dei dipendenti, ne' tantomeno prove di mance concesse ad alcuno in cambio della promozione/sponsorizzazione della ditta di onoranze funebri locale.
Un aspetto, però, che non è mai stato realmente chiarito, come segnalano le imprese esterne concorrenti, è come sia riuscita un'organizzazione dopolavoristica ad essere indirizzata a questo tipo di attività , un'organizzazione a cui fanno parte, o hanno fatto parte, anche rappresentanti sindacali.
m.c.
