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Orsoni: “Sono stato usato, mi pareva di essere la Madonna pellegrina”

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orsoni tra la gente

Orsoni spiega ai giudici: «In tutto questo io sono stato usato, mi pareva di essere la Madonna pellegrina…».

In quelle 26 pagine di verbale rese davanti ai pm, Orsoni racconta della sua avventura elettorale del 2010. Lui che era capitato alla politica si può dire per caso: «Nessuna esperienza». E giura di essere stato «abbastanza a digiuno» anche su come reperire risorse.
«Mi venivano a dire: guarda che c’è il tuo concorrente (Renato Brunetta, ndr ) che è in vantaggio. Si dice che ha un milione di euro, quindi tu fai la figura del pezzente… E poi insistevano perché fossi io stesso a finanziare… Mi dicevano: datti da fare per far arrivare risorse adeguate perché sennò rischiamo di andar male (…) Io mi sono adattato, questo non lo nego. E ho insistito con Mazzacurati».

Il re del Mose, alla fine, gli avrebbe dato 560 mila euro. Finanziamento illecito, dice la procura, ma Orsoni racconta ai magistrati che «ho scoperto solo dalle carte giudiziarie che la mia campagna elettorale è stata finanziata in modi non corretti».

«Pur ponendomi problemi di opportunità accettai che il finanziatore fosse Mazzacurati, quindi lo sollecitai (…) Le pressioni per avere soldi si sono fatte sempre più forti, quasi esclusivamente da parte di esponenti del Pd» conferma Orsoni. Chi erano queste persone? chiedono i pm. Risposta: «Il segretario Mognato (Michele, all’epoca segretario provinciale, ndr ) e poi attorno c’erano un po’ tutti, in particolare Zoggia (Davide, allora presidente della Provincia, oggi deputato, ndr )» e «tanti altri minori della segreteria». Proprio a Mognato e Zoggia Orsoni ricorda di aver «espresso i miei dubbi sull’opportunità del finanziamento del Consorzio».

«A me è stato chiesto di fare il sindaco». Da chi? ad esempio dall’ex sindaco Massimo Cacciari e, fra gli altri, da Giampietro Marchese, consigliere regionale del Pd.
Fu Mazzacurati a fare il nome di Cacciari: «Io mi sono sempre occupato delle campagne elettorali, anche quella del tuo predecessore» gli avrebbe ripetuto.

Ma la domanda cruciale che i pm pongono è: «Mazzacurati le ha mai consegnato brevi manu del denaro?». «Mai» risponde Orsoni.
Aggiungendo: «Può anche essere che mi abbia lasciato dei plichi da qualche parte e che io li abbia mollati lì».

I pm scrivono: «Tra persone di mondo questi affari si regolano con comportamenti concludenti e discreti, senza formule sacramentali e atteggiamenti grossolani (…) è plausibile che la consegna a domicilio sia stata la semplice collocazione di una busta anodina in una stanza qualunque, con vereconda indifferenza e reciproche cavalleresche cortesie».

Redazione

[13/06/2014]

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