Venezia ridotta ad un gigantesco albergo. Questa la provocazione del sindaco Giorgio Orsoni in riferimento al piano casa regionale. Questo, secondo il sindaco, potrebbe essere il futuro della città lagunare se per assurdo fosse applicato tutto quanto reso possibile dal Piano casa varato dalla Regione Veneto.
“Un Piano casa come questo – dice Orsoni – permetterebbe al quasi 100% del centro storico di Venezia di diventare un unico grande albergo”.
I sindaci dei capoluoghi del Veneto si sono incontrati oggi per contestare il piano e per studiare un progetto di legge regionale integrativo promuovendo dubbi di costituzionalità del piano casa regionale attuale.
Emblematico il ‘caso Venezia’. Oggi la mappa della città è segnata, a macchia di leopardo, da tanti puntini rossi che indicano alberghi, bed & breakfast, attività produttive, i terminal della marittima dell’isola del Tronchetto e di Piazzale Roma. Se, in linea di ipotesi, venisse applicato in toto il Piano casa pensato dalla Regione del Veneto i puntini diventerebbero un unica grande zona rossa.
“Gli alberghi potrebbero vedere aumentata la loro altezza – esempio eclatante fatto dallo stesso Orsoni – un hotel vicino a Piazza San Marco sovrasterebbe di fatto il Palazzo Ducale, mentre nelle case si potrebbe modificare radicalmente gli interni, così il tessuto ‘muscolare’ cittadino potrebbe essere stravolto in ulteriore spazio da dedicare alle attività ricettive cacciando, in prospettiva, i veneziani dalla città”.
Il sindaco di Venezia è particolarmente critico sul processo decisionale: “Tutto questo perché il Piano casa esclude nei processi decisionali, tutti calati dall’alto, le città, dalla più grande, o più bella come Venezia, alla più piccola, impedendo, ad esempio, là dove crescono le cubature di predisporre gli spazi per i servizi ai cittadini o con la
crescita delle altezze, di difendere il paesaggio”.
“Al sindaco Orsoni – risponde il vicepresidente della Regione ed assessore al Territorio Marino Zorzato – che teme che il Piano casa vada a stravolgere il centro storico di Venezia
rispondo che nella affermazioni bisogna essere quanto meno informati. Questo strumento normativo, infatti, non va minimamente a toccare i centri storici e il patrimonio vincolato
e tanto meno, evidentemente, il centro storico di Venezia, inestimabile patrimonio dell’umanità”.
Paolo Pradolin
[09/01/2014]
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Proprio lui parla. E fino ad ora dov’era. La miriade di alberghi ed alberghetti sorti in tutta Venezia chi li ha autorizzati? Forse è incazzato perchè non li ha autorizzati lui? Nel frattempo stanno chiudendo negozi storici veneziani ed aprendo al loro posto (chi ne ha impedito il proliferare) negozi di vetri e tutto a un euro. Per caso ha una piantina con tutti i punti rossi di negozietti di questo tipo oppure, vedendo un unico punto rosso grande come Venezia, crede ce ne sia uno solo? Negozi per turisti di cattivo gusto che nessuno ha il coraggio di bloccare. Nessuno si domanda come fanno a campare negozianti che vendono oggetti a 2/5 euro con affitti da nababbi. Mentre negozianti che vendevano oggetti di maggior valore hanno dovuto chiudere.
ma questo Sindaco in che era vive? e in che mondo vive?,ho una vaga idea che faccia tutto per affondare Venezia e non rilanciarla?
Via le Grandi Navi, via gli Alberghi, via le Masse di Turisti,insomma, capisco che xe anziano e co se xe su de eta’ i rumori disturba, il caos dea gente xe un impiccio, ma volo far si che Venexia sia un Grande Ospixio per solo veccetti come lui?????????????????’Spero che quando sara’ ora di rivotare il Sindaco i Venexiani i verza i occi, perche’ sto’ qua xe drio a far piu’ monade che robe giuste!