In relazione all’acceso dibattito circa l’introduzione, con il nuovo anno scolastico, della sperimentazione in alcuni istituti superiori dell’orario didattico su cinque giorni anziché sei, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha dichiarato: «Cerchiamo di non esagerare con i toni polemici, e di non strumentalizzare la questione. Si tratta di “sperimentazione”, ovvero di un periodo di prova con una proposta di orario articolato in modo diverso che risponde anche alla richiesta di alcuni presidi, di molti studenti e famiglie, alla quale alcune scuole, e non tutte, hanno aderito».
«L’adesione è avvenuta in totale libertà e nel rispetto da parte nostra dell’autonomia degli istituti. Lo abbiamo chiamato progetto sperimentale proprio perché ci siamo dati un arco di tempo per valutarne l’impatto e per raccogliere il gradimento da parte dell’utenza scolastica. Se non dovesse funzionare siamo pronti a tornare indietro rispetto al progetto» prosegue Zaccariotto.
«Se avessimo voluto calarlo dall’alto, come alcuni hanno sostenuto, lo avremmo applicato tout court a tutti i settantadue istituti di nostra competenza, invece la sperimentazione riguarda solo alcune scuole a Mestre, San Donà e Portogruaro. Vanno valutati i risultati sotto molti aspetti e solo attraverso questa sperimentazione si potranno trarre le giuste conclusioni. Il progetto presenta vari elementi positivi sul fronte economico e del minor impatto ambientale, e non è certo stato improvvisato perché è frutto di tre anni di rilevazioni, di analisi dei dati, e di alcuni incontri e contatti con i dirigenti scolastici. Alcuni hanno ritenuto di aderire molto volentieri perché era un’esigenza da tempo avvertita, e li ringrazio per questo; altri invece non hanno raccolto l’opportunità offerta dalla Provincia, ed io rispetto pienamente le loro ragioni. Non c’è alcuna contrapposizione tra noi e gli istituti scolastici come invece si vuole far emergere per forza. Credo, al contrario, che alcuni amministratori la cavalchino non per solide e fondate ragioni di contenuto nel rispetto dei ruoli istituzionali, ma solo per obiettivi politici che vogliono montare un caso usando gli studenti per queste finalità» ha concluso la presidente.
Redazione
30/05/2014
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