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OPERAZIONE DEI CARABINIERI | Stroncata organizzazione che spacciava a Mestre e Marghera

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MESTRE | I Carabinieri della Compagnia di Mestre (VE) hanno arrestato, oggi nelle prime ore del mattino, nove persone – 7 di origine tunisina, una donna veneziana ed un algerino – responsabili di aver costituito un sodalizio che si dedicava al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti in tutto il territorio veneziano.
L’attività ’ d’indagine, cominciata nel settembre 2011, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, ha permesso di individuare gli esponenti di un’organizzazione criminale, dai responsabili agli uomini di strada, che gestiva un ingente traffico di eroina tra Marghera e Mestre.Sono sedici in tutto gli arrestati, tra i soggetti colti in flagranza di reato nel corso dell’attività  e le persone sottoposte, nell’ultimo atto, ad ordinanza di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari.

Partendo dall’attività  di monitoraggio sul territorio e dagli spunti raccolti quotidianamente dai Carabinieri delle Stazioni e delle “gazzelle” del Pronto Intervento, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno iniziato ad osservare i movimenti degli spacciatori al minuto, quelli che operano “sulla strada”, e hanno ricostruito la filiera dello spaccio, fino a giungere ai livelli più alti dell’organizzazione ed ai fornitori.
Gli elementi emersi dall’attività  permettono di far luce su uno spaccato abbastanza realistico dell’attuale situazione del traffico di eroina di Marghera e Mestre: è emersa una vera e propria suddivisione territoriale della gestione dello smercio della droga da parte di soggetti di etnia tunisina – ben undici tra gli arrestati appartengono a quell’area geografica – che rispettano rigorosamente la “competenza areale”, senza sconfinare negli ambiti di competenza altrui.

Tre le piazze di spaccio principali emerse: l’area del quartiere “Piave” di Mestre, la zona delle Vaschette e la piazza Mercato di Marghera, dove i clienti si recavano di volta in volta per acquistare le dosi dallo spacciatore di fiducia; a queste si aggiunge, per la presenza su quel territorio di uno degli arrestati, l’area di Quarto d’Altino.

Troncati tre canali, diversi ed autonomi tra loro, di rifornimento della sostanza – nel corso dell’attività  sono stati sequestrati quasi 2 chili di eroina ed un centinaio di grammi di cocaina – che veniva acquisita, in base alla disponibilità , alle richieste ed alla qualità  della stessa, nel padovano – che continua ad essere il canale principale – nel trevigiano e nel milanese – per le quantità  più grosse – e trasportata in zona da corrieri, diversi tra loro, tra cui anche individui di origine italiana, spesso clienti e possessori dei veicoli utilizzati per il trasporto, che si prestavano dietro la promessa di una piccola parte – qualche grammo – del carico; non solo, in qualche caso, in occasione dei viaggi, il cliente, per potersi accaparrare il premio, fungeva da vero e proprio “assaggiatore” della sostanza, per testarne la qualità  prima dell’acquisto.

Molto frequenti i viaggi per la fornitura della sostanza, a dimostrazione del fatto che il mercato era molto florido: ogni tre – quattro giorni, in media, un corriere veniva inviato dal fornitore, per un carico settimanale stimato di circa 1,5 – 2 chilogrammi di eroina a settimana – per un giro d’affari settimanale variabile tra i 30.000 e i 35.000 € di profitto – che veniva introdotto nella piazza veneziana.

Nello specifico, a carico degli spacciatori di strada, sono state ricostruite con certezza oltre un centinaio di cessioni di eroina per ciascuno, di quantità  comprese tra 1 e 50 grammi di droga.

L’attività  investigativa è stata imperniata sulle figure di due cugini, M. Kaled e M. Sobhi, posti ad un livello medio – basso e costituenti la cerniera tra i fornitori di medio livello e gli spacciatori al minuto: i due si occupavano di recuperare la sostanza stupefacente, in misura compresa tra i 100 ed i 300 grammi a volta, a seconda della disponibilità  della merce e del denaro in possesso, e di smistarla a connazionali che effettuavano le cessioni ai clienti o direttamente, in quantità  più corpose, ad ulteriori anelli della catena di distribuzione.

Tutto ciò risultava possibile grazie alla fitta di rete di conoscenze dei due, cosa che permetteva loro di potersi rifornire in tempi brevissimi del quantitativo di sostanza necessaria; cinque i fornitori principali dei due cugini, tra cui M. e B., operanti rispettivamente, nella zona di Oriago di Mira il primo ed in Padova e Marghera il secondo.

Ad un livello più alto si collocano invece i due fratelli K., in particolare F., residente nel noalese, vero e proprio punto di riferimento per la zona, capace di trattare quantità  di sostanza stupefacente dell’ordine di chilogrammi, acquisita direttamente nel padovano ed in Milano.

Il linguaggio utilizzato, nella migliore tradizione del settore, era basato su un lessico criptico, che rimandava ad oggetti vari – la sostanza stupefacente, veniva definita “i chilometri”, “il caffè” oppure “vestiti, scarpe, maglioni”, mentre il denaro veniva indicato come “le carte”, “i documenti” – ma che, come riscontrato nei vari interventi compiuti durante il periodo, faceva sempre riferimento alla sostanza stupefacente.

Decine i militari impegnati nell’esecuzione degli arresti e delle perquisizioni, condotte anche con l’ausilio delle unità  cinofile antidroga del Nucleo Carabinieri di Torreglia (PD) e con l’ausilio dei Comandi Arma competenti sul territorio, nel corso delle quali si è proceduto anche al sequestro di circa 200 grammi di eroina, 50 di cocaina e la somma, in contanti di 8000,00 euro, ritenuti il provento di pregressa attività  illecita.

Monica Manin
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[05/10/2012]


titolo: OPERAZIONE DEI CARABINIERI | Stroncata organizzazione che spacciava a Mestre e Marghera
foto: OPERAZIONE ANTIDROGA CARABINIERI, SEQUESTRI

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