Aveva ucciso la fidanzata, Lucia Bellucci nell’agosto dello scorso anno, ed ora l’avvocato veronese, Vittorio Ciccolini, potrà sostenere il processo per l’omicidio della donna, con rito abbreviato. L’ha stabilito ieri il giudice del tribunale di Trento, Carlo Ancona.
Era il 9 agosto 2013 quando il 46enne, geloso ed amareggiato dopo che la giovane lo aveva lasciato, la invitò a cena a Spiazzo (Trento) e subito dopo la uccise, scagliandosi contro di lei ed accoltellandola più volte. Fatto ritorno a Verona con il cadavere sul sedile posteriore, era stato raggiunto la settimana dopo dai Carabinieri.
Le accuse nei confronti di Ciccolini erano di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e porto abusivo di coltello. Inizialmente la Procura di Trento aveva chiesto il giudizio immediato, poi respinto dal gip Francesco Forlenza e gli avvocati difensori avevano ottenuto il consenso per lo svolgimento di un incidente probatorio sull’imputato.
Tutto era stato giocato sulla capacità ‘’momentanea’’ di intendere e volere dell’uomo, argomentazione che avrebbe alleggerito la posizione dell’omicida (avrebbe beneficiato di una riduzione di un terzo della pena) sul quale l’aggravante della premeditazione, sembra acquistare sempre più valore.
Il processo è ora stato rinviato all’8 ottobre, per valutare la giusta entità del risarcimento offerto da Ciccolini alla madre della vittima (200 mila euro). Una somma che avrebbe racimolato vendendo una casa ed un terreno, più altro proveniente da parenti ed amici del reo confesso.
Alice Bianco
[07/03/2014]
Riproduzione vietata