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Omaggio a Ivo Turcato 1947/1992

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[05/07] In un inconsueto spazio, dell'ex Casinò al Lido di Venezia (foto), rigorosamente salvato e restaurato con brillante iniziativa da Venice Convention, qui rappresentata dal Consigliere Daniela Milani Vianello cortesemente intervenuta al Vernissage per evidenziarne le finalità , è stata ricavata una elegante Galleria d'arte in cui poter operare con manifestazioni espositive. Lo spazio così estrapolato è stato arricchito di indispensabili caratteristiche di volumi e illuminazione atte allo scopo. In questo contesto il 3 Luglio 2010 si è inugurata una interessante Mostra di Pittura che vede le opere di 10 Artisti ben rappresentanti un arco culturale di linguaggi assai variegati tra loro che evidenziano differenti punti di vista sul mondo e la società  che oggi ci appartengono ma, forse, non ci rappresentano in toto.

La manifestazione è stata organizzata e messa a punto dal Pittore e Poeta Luciano Venuda. L'analisi delle opere presenti è stata curata dal critico Giorgio Pilla. Il numeroso pubblico intervenuto al Vernissage è stato allietato dalla musica interpretata dai Maestri Madlena Buldumea ( Violino) e Victor Sasu (fisarmonica).

La Mostra rimarrà  aperta fino al 12 Luglio 2010 con orario : 16.00 – 20.00

A seguire una visita analitica delle opere esposte :

IVO TURCATO (1947/1992) – Pittore dalle liriche tonalità  che si approccia alla natura a mezzo delle sue particolari composizioni floreali e, soprattutto, con gli equorei slanci pittorici di monettiana memoria. E' un susseguirsi di visioni in bilico tra il reale e l'onirico, un incontro panico con una Natura lussureggiante densa di un pathos primigenio che Egli declina con un formalismo post-impressionista acuto nel segno e carico di cromie talvolta legate ad una sottile vena di romanticismo.

AGNESE DARIO – L'Artista padroneggia la difficile tecnica del pastello per declinare scorci veneziani velati di una luce misteriosa che amalgama la città  con un manto di colori che appaiono come portati dalla dolce brezza della memoria. Ma anche in altri contesti la pittrice cerca di imprigionare, riuscendovi, l'intima essenza dell'uomo e delle cose che appaiono quali momenti reali vissuti come in un sogno purificato dall'amore.

MANU' BRUNELLO – Il gusto del “trompe l'oeil” irrompe nella pittura di questa originale Artista che sembra voglia giocare con i nostri sensi per porci l'antico enigma : E' tutto ciò verità  oppure finzione ? Tratteniamo l'impulso di toccare le tele per accertarcene e manteniamo il gusto dell'illusione che questa pittura, dall'alto tasso grafico e dalla geniale qualità  cromatica, ci dona. Doveroso ricordare che i gioielli dipinti vengono poi realizzati dalla Brunello con pregevole abilità  manuale.

LUCIANO GRAPEGGIA – La “sua Venezia” sembra uscire dal tempo della memoria facendo lampeggiare qua e la scampoli di luce che evidenziano momenti di una storia tanto remota da lasciare, paradossalmente, una sua parte avvolta dal buio della dimenticanza. Eppure l'ombra nasconde solo in parte il corpus di cui si intuiscono tutti i tesori che il pittore ha ben delineato. Una sorta di malia traspare da queste opere in cui si addensa un pathos antico che emoziona. Anche nel suo approcciarsi alle “cose” ed alla natura Grapeggia vuol solo farci intuire la loro presenza e tra un brillio di luce ed un geniale chiaroscuro ci racconta dell'intima essenza del mondo che ci circonda.

SILVIA MASSAROTTO – Il suo amore per la grande pittura la porta, con la consapevolezza di chi ben conosce l'Arte, a proporci delle opere ” d'apres” prendendosi licenza di farci rivisitare capolavori che hanno sbalordito il mondo. Lo fa con tecnica raffinata e con l'originale piacere di usare non la tela ma lastre di cristallo, sulle quali alcune stesure di contorno sono realizzate con l'uso antico del piombo fuso e battuto. Tutto ciò dona al declinato un gioco di luce inusuale, capace di arricchire la pittura di una plusvalenza che appare dote peculiare della giovane Artista. Si mostra in fieri, tra i dipinti presenti, un'opera nuova declinata con tecnica astratta, forse prodromo di una nuova linea di prossima produzione.

ARTURO SIEBESSI – Pittore che si pone sulla scia della grande tradizione dell'Arte veneta vedutistica per quella sua peculiare capacità  di “vestire” l'immagine , qualunque essa sia, di una luce che si fa tramite di sentimenti e stati d'animo, supportando la tipica scrittura cromatica che diviene respiro esistenziale, finestra su un mondo che non finisce mai di stupirci per quel pathos che emana e del quale l'Artista conosce ogni segreto. Il segno corre veloce sulla tela per delineare una Venezia in bilico tra sogno e realtà  di cui una splendida ” Basilica di San Marco” risulta esempio eclatante.

LUCIANO VENUDA – E' una Venezia straniante quella che ci appare nei dipinti di Venuda. E' una Città  fecondata da una luce metafisica, atemporale, che illumina le case e i rari passanti con un chiarore spiritualizzato. Tutto ci appare come immoto nel tempo della storia, bloccato nell'istante del trapasso dalla reale consistenza del creato alla nebulosa pastosità  della visione onirica, quando ogni cosa viene come aspirata da una nebbia che assomiglia ad un velo protettore. Il pittore conduce questo “gioco” con abilità  e cognizione tecnica.

ANNA LAZZARINI – Ritratti di vite, colte in momenti esistenziali con il preciso intento di analizzare la loro interiorità . Questa giovanissima pittrice veneziana ha “l'istinto” di saper intuire l'animo umano e la capacità  di concretizzarlo in splendidi ritratti con una tecnica grafica e coloristica in grado di omaggiare le persone ritratte delle loro stesse pulsioni. Nelle recenti opere oltre a radicalizzare il concetto ha espresso nuove visioni d'insieme in cui il soggetto è stato bloccato in un momento della giornata facendolo divenire rappresentante di se stesso per un attimo di vita che sarà  per sempre.

MONICA BERTOLI – La sua pittura dichiara una certa ascendenza post-futurista, tramite la quale la pittrice declina ora tipici scorci veneziani, altrove carezzevoli maternità  colme di un tepore che la ben dosata scomposizione aiuta a dinamicizzare anche per il cospicuo aiuto che una illuminata cromia le dona. Nei carnascialeschi momenti di venezianità , colmi di ludici intendimenti, la vivace rottura delle linee compositive, ben accompagnata da diverse coloristiche applicazioni, sfocia in un delicato filone narrativo denso di particolari stati d'animo.

Nell'ampio panorama di avvenimenti artistici che la nostra Città  offre, anche questa appartata Manifestazione merita l'attenzione dei cultori dell'Arte poichè ogni Artista che apre il proprio animo al prossimo ha diritto di essere visto ed apprezzato per quel tanto di dispendio di energia che eroga e per quelle segrete emozioni emanate che ognuno di noi deve essere capace di interpretare e fare proprie.

Un saluto ai nostri lettori ed un invito alla prossima Mostra !

Venezia, Luglio 2010

Giorgio Pilla – Critico d'Arte

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