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Nuovo piano della sanita’: pagelle a reparti e primari. I voti negativi potrebbero portare anche alla chisura

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medici ospedale in corsia

Il detto “gli esami non finiscono mai” è proprio vero. E trova conferma anche nella nuova versione della riforma sanitaria che prevede voti e “pagelle” a reparti e primari.

In particolare, le Unità operative complesse che non raggiungeranno i parametri ministeriali per due anni verranno messe sotto esame dalla Regione. I risultati verranno poi spediti all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas) e se il “voto” sarà negativo il responsabile del reparto, che rischierà a quel punto la chiusura, perderà il posto.

Questo punto fa parte di una serie di novità introdotte ieri e approvate dalla giunta Zaia. Mentre alcune proposte sono state respinte, la “pagella” per i reparti è stata accolta bene in quanto motiverà a tenere «alta la qualità in tutti i settori».

Quali sono gli altri paletti introdotti da questa riforma?
Per disabili e soggetti fragili, come anziani non abbienti e malati di Aids, verrà introdotta l’Odontoiatria di comunità, che verrà garantita direttamente da ogni Usl o con privati accreditati, permettendo così cure gratis.

Ridotti di 1219 i posti letto ospedalieri, che vengono compensati da 1263 posti da aggiungere alle strutture di ricovero intermedio del territorio, sul quale dovranno anche nascere i nuovi ambulatori aperti 24 ore su 24.

«Il fine della riforma è di riorganizzare il sistema in base ai bisogni della popolazione, all’appropriatezza dell’assistenza e a una più equa e uniforme distribuzione delle risorse, ma senza operare tagli orizzontali e indiscriminati – spiega Luca Coletto, Assessore alla Sanità – Possiamo dire di aver rifatto l’abito alla sanità, un abito su misura, che assicura le cure il più vicino possibile al paziente, compatibilmente all’alta qualità, alla sicurezza e all’efficacia».

Ma c’è anche a chi, come Claudio Singaglia del Pd, queste novità non piacciono per niente: «Macché rivoluzione, vengono fatte promesse poi non mantenute».

Intanto la riorganizzazione entrerà in vigore il prossimo febbraio. Adesso ci sono 90 giorni di tempo da parte dei direttori generali per presentare in Regione il piano aziendale del biennio 2014-15.

Sara Prian

[20/11/2013]

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