L'ex patriarca di Venezia, attuale Arcivescovo di Milano, il card. Angelo Scola, è il favorito all'elezione di nuovo Papa secondo i bookmaker internazionali. L'identikit che viene tracciato del successore di Benedetto XVI è questo: Italiano, con un'età compresa tra i 70 e i 75 anni, probabilmente anche lui deciderà prima o poi di rassegnare le dimissioni. Tutte le maggiori firme delle scommesse – segnala l'agenzia specializzata Agimeg – hanno aperto le giocate su chi sarà il prossimo Papa, e concordementeeleggono Angelo Scola che stacca quote tra il 3,00 e il 4,50. A seguire i cardinali Turkson (tra 3,00 e 7,00) e Bertone (4,50-12,90).
Scendendo nella classifica delle quote Ravasi (13,00- 19,00), Sandri (19,00-30,00) e Bagnasco (13,00-34,00). Tra i nomi circolati nei giorni scorsi, quello di Marc Ouellet (7,30-13,00). Le quotazioni del cardinale O'Malley sono scese molto nelle ultime ore – anche per l'elevato numero di giocate che ha attratto – e adesso da alcuni bookmaker viene dato anche a 12,00. Piu' basse le chance del filippino Tagle (da 17,00 in su) e dell'honduregno Maradiaga (19,00-44,00).
Il bookmaker irlandese Paddy Power ha poi aperto una serie di scommesse sulla durata del conclave e sul prossimo pontificato. Si prevede un conclave particolarmente breve, l'elezione entro il primo o il secondo giorno sono ipotesi date entrambe a 2,75, mentre è a 5,00 che si vada oltre il quarto giorno. Per il bookmaker il prossimo Papa porterà il nome di Pietro (3,00), ma in quota ci sono anche Giovanni Paolo (7,00) e Benedetto (13,00).
L'inizio vero e proprio del Conclave, dopo la messa “pro eligendo Pontifice” nella basilica di San Pietro, avverrà con la pronuncia dell'”extra omnes”, il “fuori tutti” dalla Cappella Sistina, che sarà solennemente pronunciato dal maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, monsignor Guido Marini. E' la venticinquesima volta che il Conclave si svolge nella Sistina, nello scenario dei capolavori pittorici di Michelangelo. Le regole delle votazioni e del generale svolgimento del Conclave sono tutte contenute nella Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis”, pubblicata nel 1996 da Giovanni Paolo II e aggiornata da Benedetto XVI con il Motu Proprio del 11 giugno 2007, e con quello più recente del 22 febbraio 2013.
Per eleggere il Papa sarà necessaria una maggioranza qualificata di due terzi dei cardinali elettori, pari a 77 voti. Non varrà più, quindi, l'ipotesi della maggioranza semplice della metà più uno degli elettori. Dopo la 33/a o 34/a votazione, comunque, si passerà direttamente, e obbligatoriamente, al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell'ultimo scrutinio. Anche in questo caso, però, sarà sempre necessaria una maggioranza dei due terzi. I due cardinali rimasti in lizza, inoltre, non potranno partecipare attivamente al voto. Se per un candidato i voti raggiungono i due terzi dei votanti, l'elezione del Pontefice è canonicamente valida.
Raffaele Rosa
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[11/03/2013]