In arrivo altri profughi in Veneto, e questa volta non c’è stato nemmeno il tempo di studiare nuove sistemazioni. Probabilmente, però, anche con tutto il tempo a disposizione la situazione diventava comunque difficile, vista la disponibilità esaurita di ricoveri e associazioni.
Il prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, non nasconde la gravità dello stato di cose, anzi la conferma ufficialmente con una lettera inviata a tutti i sindaci in cui si parla esplicitamente di un’extrema ratio: se non saranno emerse altre soluzioni, il prefetto si riserva di requisire immobili.
E’ la prima volta che si arriva a questi termini, forse per “forzare la mano” vincendo ulteriori reticenze di qualcuno che potrebbe “fare di più”.
La requisizione di edifici della pubblica amministrazione, è nelle possibilità del Prefetto per emergenze tali da poter compromettere l’ordine pubblico. Ma quali immobili sarebbero requisiti?
Evidentemente caserme e strutture militari in prima analisi, per poi considerare scuole o palestre, cioè tutto quanto possa alleggerire una situazione che vede ipoteticamente centinaia di profughi lasciati per strada.
Le strutture di accoglienza messe a disposizione finora sono ormai esaurite e sarebbero circa 500 i nuovi profughi in arrivo, oltre ai 110 giunti in Veneto ai primi di settembre, ecco che in mancanza di alternative il prefetto potrebbe ricorrere alla requisizione di edifici della pubblica amministrazione per non lasciare le persone per strada.
Paolo Pradolin
17/09/2014
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