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Nuova Influenza: ricercatrice italiana in USA scrive al Presidente Galan

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[25/07] La nostra grande Ilaria Capua, vanto dell' Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, si trova al Centers for Disease Control (CDC) di Atlanta (Stati Uniti), sta lavorando, insomma, presso l'agenzia di sanità  pubblica che per prima ha dovuto isolare e caratterizzare il nuovo virus influenzale H1N1.

La nostra Ilaria si trova, quindi, lì dove già  si contano centinaia di migliaia di persone infette e lavora nel Centro che gestisce l'epidemia negli Stati Uniti.
Trasmetto così come l'ho ricevuto il messaggio di Ilaria Capua:

"Sono a stretto contatto con il gruppo che si occupa dell'emergenza dal punto di vista dello studio delle caratteristiche del virus ma anche della gestione della crisi dal punto di vista logistico. Il CDC si sta preparando ad un picco epidemico dopo l'inizio delle scuole, che avverrà  il 10 Agosto. Ad oggi non si parla di posticipare la data o di chiudere le scuole. La situazione verrà  gestita man mano che evolve.

L'H1N1 si manifesta come una normale influenza, può assumere caratteristiche di maggiore aggressività  nelle categorie a rischio, immunodepressi, cardiopatici, stato di gravidanza, come d'altronde per ogni normale influenza. Ricordo che una normale influenza determina il decesso di 5000 persone ogni anno in Italia. Vi è però una situazione epidemiologica particolare che preoccupa il Centro di Atlanta, ma che riguarda un aspetto particolare della realtà  statunitense: c'è maggiore gravità  dei sintomi nei grandi obesi.

L'H1N1 arriverà  anche in Italia, è solo questione di tempo, ed è previsto che una percentuale rappresentativa della popolazione europea la contrarrà  nei prossimi mesi. A mio avviso, le uniche persone che dovrebbero cancellare un viaggio in Europa sono quelle che appartengono alle categorie a rischio. Se questo può tranquillizzare i cittadini, io sono venuta ad Atlanta, nell'epicentro, con mio marito e nostra figlia di 5 anni - e sinceramente sarei più contenta di prendere l'influenza in questo periodo piuttosto che in inverno quando le condizioni meteorologiche sono più favorevoli all'insorgenza di complicazioni secondarie.

Che cosa sto facendo al CDC caro Presidente?
Sono qui per mettere a punto delle strategie più efficienti per il controllo dei patogeni emergenti dal serbatoio animale. L'H1N1 non è il primo e non sarà  neanche l'ultimo. E' però la prima pandemia influenzale nell'era globalizzata. Non è pensabile credere che le malattie infettive rimangano confinate ad un unico epicentro o ad una sola regione.
Conto di rientrare a Padova con un bagaglio di esperienze in più oltre che con delle strategie condivise da mettere in atto a livello globale.

Se si fosse investito di più nella ricerca delle infezioni trasmissibili dall'animale all'uomo forse non saremmo stati presi così in contropiede. Spero che questa emergenza sia un campanello di allarme a livello internazionale. Gli americani lo hanno capito da tempo ed è per questo mi hanno invitata a passare due mesi nel loro Centro.
Abbiamo dati che indicano che patogeni ben più aggressivi dell'H1N1 possono emergere dal serbatoio animale, in particolare nei paesi in via di sviluppo, come ad esempio il virus H5N1.

Bisognerebbe intervenire, quindi, prima che il patogeno salga su un aereo - altrimenti è troppo tardi. Il Centro che dirigo a Legnaro intende occuparsi proprio di questo: intervenire nel serbatoio animale o al limite immediatamente dopo i primi casi di contagio all'uomo. Si sapeva che una pandemia sarebbe arrivata a breve, e che sarebbe arrivata dal serbatoio animale. A febbraio avevamo presentato dei dati ad un meeting chiuso OMS/OIE/FAO che suggeriva di investire nella ricerca per la produzione di vaccini contro i virus H1 ed H3 dato che questi virus erano stati sottovalutati fino a quel momento.

In ogni caso concludo dicendo che la carne di suino è sicurissima in ogni sua preparazione alimentare. Non è mai stato segnalato un caso di trasmissione alimentare del virus, ma soprattutto riterrei indispensabile intervenire fin da subito nel contrasto alla pandemia in quei paesi che fino a ieri si chiamavano paesi in via di sviluppo."

"Che dire? Per fortuna che Ilaria c'è!" conclude il Presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan (foto).

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