Sarebbe partito tutto dalla direzione con una richiesta di prelievo: Schiavon, secondo questa ricostruzione, andava nel caveau, contabilizzava in uscita il passaggio interno, metteva i soldi in busta e li consegnava a Compiano che, con ricevuta di consegna, firmava un assegno che veniva messo nel caveau e serviva come accertamento del debito.
E così per anni, formando quel buco plurimilionario della North East Service sul quale la finanza stava ormai indagando da giorni.
A rivelare il procedimento sarebbe stato lo stesso Schiavon durante l’interrogatorio di venerdì scorso. Parole che aspettano la conferma di Luigi Compiano.
Gli avvocati di Schiavon sottolineano, in ogni caso, come l’uomo non abbia mai preso un euro dalla Nes e che quindi non sarebbe penalmente perseguibile.
Sara Prian
[10/10/2013]
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