Una certezza c'è in questa vicenda: che tra comunicati e controcomunicati le autorità sanitarie hanno fatto una bella confusione attorno a questo caso. Nel pomeriggio di ieri è arrivata anche l'ultima sentenza: assolti i germogli di soia, dopo la pubblica condanna dell'altro ieri.
Aveva, con tutta porbabilità , visto giusto il ministro italiano della salute, Ferruccio Fazio, commentando che non si doveva indagare singoli vegetali, quanto su situazioni locali di coltivazione. Il ministro della Salute ritiene che le analisi alla ricerca dell' Escherichia Coli dovrebbero concentrarsi sui processi produttivi per scoprire dove avviene la contaminazione degli alimenti. I singoli vegetali, vengono ormai a torto indicati di volta in volta come colpevoli.
Neanche la soia c'entra quindi con il batterio killer dell'E. Coli. I test in Germania hanno dimostrato che i germogli non c'entrano, come non c'entravano i cetrioli. Su 23 dei 40 campioni sequestrati nell'azienda indicata come “responsabile” della diffusione non sono stati trovati riscontri. Nella giornata di oggi i risultati definitivi.
[07 giugno 2011]
Mario Nascimbeni