Sono giunte in redazione ieri decine e decine di mail e messaggi da parte di lettori che volevano notizie aggiornate sulla nube di radioattività che potrebbe arrivare in Italia in conseguenza all'incidente ai reattori nucleari del Giappone.
A tutti è stato risposto con le notizie recenti giunte dagli organi ufficiali: al momento non c'è traccia di aumento di radioattività in Veneto (bollettino Arpav di ieri pomeriggio) e nessuna nube è arrivata in Italia finora.
Precise domande ci chiedevano se era il caso di cominciare a prendere pillole di iodio a titolo di prevenzione.
Anche qui vorremmo rassicurare tutti pubblicamente: come diffuso dal Ministero della Salute, non c'è alcun pericolo, non c'è da fare nessuna prevenzione. Nel caso vi fosse allarme, o semplicemente un allerta, gli organi di informazione lo riceverebbero subito attraverso bollettino e potete stare sicuri che non taceremmo.
Sono le fobie pubbliche che dilagano con il passa-parola, legate all'emotività . Comprensibili se vogliamo, ma che non devono prendere il sopravvento sulla razionalità .
Intanto, in casi come quelli temuti sarebbero indicate pillole a base di ioduro di potassio per difendere la ghiandola tiroide e prevenire l'assorbimento di iodio radioattivo.
Ma tale precauzione è irrazionale e pericolosa se non giustificata, e al momento non è giustificata.
La cosiddetta “nube” è attualmente una massa d'aria in movimento che dall'area di Fukushima si sta lentamente spostando nel resto del mondo.
Ha sorvolato Oceano Pacifico, Stati Uniti e Atlantico ed ora sta sfiorando l'Europa. Durante gli spostamenti la nube diluisce la sua concentrazione di particelle diminuendo la sua pericolosità .
Calcolando le traettorie, potrebbe arrivare in Italia. Potrebbe, non è certo.
Per il momento non ce n'è traccia. Non è arrivata, non ci sono prove di aumenti di radioattività , come detto, ne' da noi ne' nei paesi vicini, come in Francia.
[25 marzo 2011]
paolo pradolin