Pronti a manifestare il loro dissenso all’aborto e a chiedere che venga consentita la presenza di volontari all’interno dei consultori familiari e nelle strutture sanitarie, affinché convincano le donne a non optare per quella scelta. Questo lo scopo prefissatosi da gli anti-abortisti, per far sì che la Commissione Regionale Sanità del Veneto, garantisca la promozione dei diritti etici e della vita, nelle strutture sanitarie.
Un nutrito gruppo di sostenitori della vita, associazioni, donne e anche la Cgil, oggi pomeriggio alle 15:30 si riunirà quindi a Venezia, per convincere la V Commissione Sanità, ad approvare l’emendamento riguardante la possibilità di aver la presenza di volontari all’interno dei consultori familiari e nelle strutture sanitarie.
La Cgil, in prima linea, ha già denunciato ‘’il tentativo del presidente della V. Commissione regionale, Leonardo Padrin di stravolgere il contenuto del regolamento attuativo della legge 27, finalizzata alla promozione dei diritti etici e della vita, nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie’’.
Già in passato, il sindacato si era adoperato per contrastare le decisioni di Padrin e della Commissione, anche se il diretto interessato, responsabile di aver voluto cambiare il regolamento, si è difeso dichiarando: ‘’La giunta aveva proposto che l’azione di informazione su questi temi, staminali e altro, fosse fatta attraverso materiale in bacheca. Noi invece abbiamo indicato che laddove esiste uno spazio idoneo, e non nei reparti, si possa collocare un banchetto. Tutti possono averlo, dagli abortisti ai non abortisti da chi è d’accordo con le staminali a chi non lo è’’.
Contrario a tutto ciò, l’onorevole del Partito Democratico, Delia Murer, che ha definito la ‘’crociata’’ della Cgil e delle associazioni, ‘’un’invadenza inaccettabile che va respinta’’, riguardo all’ingresso nelle strutture sanitarie dei volontari delle associazioni, con spazi messi a disposizione.
Redazione
[28/05/2014]
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