VERONA | Questa mattina, sul sagrato del Duomo di Verona, è stato dato il via alla raccolta firme di “Libera la Domenica”. Si tratta di impedire l’apertura domenicale dei negozi per permettere alle persone di “festeggiare” veramente la domenica come giorno di riposo, da passare in famiglia, con gli amici e le persone care.
L'iniziativa è promossa da Confesercenti e dalla Conferenza Episcopale Italiana in centinaia di città italiane e ora è arrivata anche a Verona, con il vescovo della città , Mons. Giuseppe Zenti, come primo firmatario.
“Noi facciamo appello alla Regione – ha detto Mons. Zenti – affinchéponga un freno a queste aperture indiscriminate, mettendo regole che permettano di rispettare le esigenze della persona”.
Il vescovo di Verona tiene a specificare che non si tratta di una questione religiosa ma “soprattutto antropologica, umana e sociale: consentire, di fatto, che qualcuno stia a casa o nella cerchia delle amicizie, della familiarità e che viva il giorno della domenica come un giorno di vera affettività , relazionale. Non soltanto distratti dalle mille cose, comprese quelle delle visite ai supermercati”.
Un’iniziativa che in un momento di crisi economica come questa, non viene ben vista da tutti. A cominciare dai titolari dei negozi che nei giorni festivi hanno le maggiori visite, soprattutto turistiche, e i migliori ricavi. Poi dai dipendenti che forse non sono contenti di dover lavorare nel dì di domenica, ma dato che quel giorno è pagato di più come festivo, rispetto ai normali giorni lavorativi, ne sentono necessità .
“Per queste persone – ha concluso mons. Zenti – non diventa un giorno di festa. Noi siamo per uno sviluppo dell'economia, non ci sono dubbi, ma tenendo conto che la priorità è data da un 'bene essere' che è della persona e della famiglia”.
Giorgia Pradolin
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[25/11/2012]