Dopo il passaggio ravvicinato del 28 luglio scorso, il Codacons ha chiesto alla Procura di aprire delle indagini per attentato alla sicurezza dei trasporti e pericolo di naufragio.
NOTIZIE VENEZIA | La questione 'inchino' della nave da crociera Carnival Sunshine del 28 luglio scorso, avvenuto in prossimità di Riva Sette Martiri, diventa vera e propria questione legale. L’autorità portuale veneziana sta indagando sull’accaduto, ma a livello nazionale è la Procura della Repubblica ad aver aperto un fascicolo per il reato di inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione, previsto dall’apposito Codice, come richiesto con un esposto dal Codacons(Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori).
L’associazione italiana ha per questo fatto aprire un’indagine per attentato alla sicurezza dei trasporti e pericolo di naufragio.
Nell’inchiesta non vi è ancora nessun indagato, ma il Codacons ha richiesto che vengano accertate le responsabilità della Carnival e della Capitaneria di Porto. Per Il suddetto reato infatti, in caso di condanna, è previsto anche un arresto fino a 3 mesi di carcere.
C’è chi si schiera con l’associazione consumatori e ritorna a ribadire il bisogno assoluto di allontanare le Grandi Navi da Venezia, chi invece, come i testimoni sulla Riva il 28 luglio, che sia stata eseguita una manovra sbagliata, anche se la Carnival ha smentito l’essersi troppo avvicinata alla riva, «era passata a 72 metri, come rivelavano gli strumenti di bordo».
Redazione
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[19/08/2013]